I polipi intestinali: tipologie, sintomi, prevenzione e cura
I polipi intestinali sono delle neoformazioni che si creano all’interno del lume intestinale, generalmente di natura benigna, ma con possibile lenta evoluzione verso la neoplasia.
I polipi intestinali
Per quanto siano in buona parte dei casi di natura benigna, nel tempo i polipi intestinali possono diventare maligni, richiedendo trattamenti più complessi.
Nella maggior parte dei casi si riscontrano in pazienti sopra i 50 anni e le zone maggiormente interessate sono il retto ed il colon (polipi del colon).
Tipologie
La descrizione di un polipo intestinale si può basare sulla morfologia: polipi peduncolati o polipi sessili.
Certamente la classificazione più significativa dal punto di vista clinico si basa sulla diagnosi istologica, in cui si possono distinguere:
- polipi adenomatosi o neoplastici, per cui il rischio di malignità varia in base alla grado di displasia; gli adenomi possono impiegare dai 7 ai 15 anni per trasformarsi in forme maligne;
- polipi amartomatosi, causati da sindromi genetiche, più rari rispetto ai polipi adenomatosi ma più frequenti nei bambini;
- polipi infiammatori, spesso associati a colite ulcerosa, coliti infettive e Morbo di Crohn.
I polipi al colon, infine, possono presentarsi singolarmente o in gruppi, fino anche a più di 100, andando a definire delle sindromi definite come ‘poliposi familiare’.
I sintomi dei polipi intestinali
Generalmente i polipi intestinali sono asintomatici; raramente possono manifestarsi con modesto sanguinamento rettale.
Visti i pochi sintomi riscontrati e il lungo processo di trasformazione in forma maligna, esistono programmi di screening per poter individuare precocemente i polipi, così da intervenire immediatamente e scongiurare eventuali complicanze.
A questo proposito si ricorre a:
Quest’ultimo esame permette, inoltre, l’asportazione dei polipi, per cui ha carattere sia diagnostico che terapeutico.
L'asportazione dei polipi intestinali
Il trattamento dei polipi intestinali si esegue durante la colonscopia totale, una procedura sia diagnostica che operativa che consente la rimozione delle neoformazioni.
Nel caso in cui non sia possibile rimuovere completamente i polipi per l’avvenuta trasformazione in lesione neoplastica con coinvolgimento dei tessuti adiacenti, è possibile ricorrere all’intervento chirurgico.
Colonscopia operativa
La colonscopia operativa prevede in primo luogo una preparazione intestinale per l’inserimento dell’endoscopio e la corretta visualizzazione delle strutture interne.
L’endoscopio insuffla aria in modo da distendere le pareti del colon ed individuare in maniera più precisa le lesioni.
L’esame può essere eseguito con sedazione cosciente o profonda, potendo risultare più fastidioso nei pazienti con colon lungo o con aderenze date da precedenti interventi chirurgici sull’addome.
La rimozione dei polipi, invece, è indolore e si esegue tramite accessori che vengono introdotti tramite l’endoscopio all’interno del lume intestinale, permettendo l’asportazione delle lesioni.