La pancolonscopia: l’esame per la visualizzazione dell’intestino crasso
La pancolonscopia è una procedura che consente la visualizzazione precisa dell’intero intestino crasso.
A seconda dei casi può essere necessario visualizzare solo una piccola parte dell’intestino; in questo caso si potrà procedere a:
- rettoscopia, esame che si limita alla visualizzazione del retto;
- rettosigmoidoscopia, per l’esplorazione del retto e del sigma, la parte finale dell’intestino crasso;
- pancolonscopia, l’esame che analizza l’intestino crasso, dal retto sino al fondo ciecale.
La pancolonscopia
La pancolonscopia trova indicazione quando si presentano sintomi che suggeriscono disturbi del tratto intestinale, quali:
- perdite ematiche con le feci;
- dolori frequenti all’addome;
- cambiamento dell’alvo, stipsi improvvisa o diarrea frequente;
- calo di peso anomalo.
L’indagine è inoltre indicata per l’esecuzione dello screening per il cancro del colon retto.
L’esame permette di individuare:
- infiammazione a carico delle pareti intestinali;
- lesioni polipoidi;
- lesioni neoplastiche.
Pancolonscopia in sedazione
Al paziente viene somministrato un blando sedativo e viene fatto sdraiare sul fianco sinistro e con le ginocchia al petto: la sedazione è utile per non avvertire il fastidio dato dall’insufflazione di aria e dai movimenti dello strumento stesso.
Viene dunque inserita una sonda endoscopica nell’ano, molto flessibile, dalle dimensioni minime e con una videocamera alla sua estremità: questa trasmetterà le immagini su un monitor.
La sonda arriva ad esplorare tutto il colon fino al fondo ciecale e, se necessario, sino all’ultima ansa ileale; al fine di favorire la corretta visualizzazione del viscere, dallo strumento stesso viene insufflata della anidride carbonica per dilatare le pareti del colon.
La durata media della pancolonscopia è di 30 minuti: in caso di rimozione di polipi la procedura può durare più a lungo, richiedendo anche un periodo breve di osservazione dopo l’esame.
Pancolonscopia con biopsia
La pancolonscopia, oltre alla visualizzazione, permette anche di effettuare piccoli prelievi di tessuto (biopsia) per successiva esaminazione istologica.
Pancolonscopia operativa
La pancolonscopia, oltre alla visualizzazione, permette anche di asportare lesioni polipoidi.
In quest’ultimo caso si parla di pancolonscopia operativa: va sottolineato che, nonostante i polipi siano di natura benigna, la rimozione è sempre consigliata in quanto potrebbe degenerare in tumori maligni.
La preparazione
La pancolonscopia necessita di una preparazione adeguata per il suo svolgimento.
In primo luogo è necessario presentarsi all’esame con il colon vuoto e pulito, in quanto la presenza di residui fecali non permetterebbe una adeguata visualizzazione delle pareti.
A questo proposito viene prescritta una dieta specifica, da iniziare almeno 5 giorni prima dell’esame, per rendere le feci acquose; sarà necessario evitare:
- frutta e verdura;
- riso;
- cibi integrale;
- legumi;
- frutta secca.
Il giorno prima dell’esame, l’assunzione di cibo solido deve essere limitata in favore di:
- brodo;
- acqua;
- zucchero;
- tè e tisane.
Vengono inoltre prescritti lassativi ed eventualmente può essere richiesto un clistere da effettuare due ore prima dell’esame.
È necessaria, in aggiunta, la sospensione di alcuni farmaci, come i farmaci anticoagulanti e antiaggreganti, nei giorni che precedono l’esame: sarà cura del medico indicare la sospensione effettiva e le adeguate tempistiche.
Si consiglia, inoltre, di venire accompagnati, in quanto la sedazione anche se leggera, rende i riflessi rallentati per 12 ore: è vietato, dunque, mettersi alla guida dopo l’esame.