L’intervento di asportazione del fibroma uterino
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L’intervento di asportazione di un fibroma uterino si rende necessario quando questo:
- risulta sintomatico, condizionando in maniera importante la vita della paziente;
- è caratterizzato da una rapida crescita e caratteristiche ecografiche per cui non è possibile escludere la presenza di cellule neoplastiche al suo interno.
Il fibroma uterino
Il fibroma uterino, chiamato anche fibromioma, è un tumore benigno tipico dell’età fertile.
![fibroma uterino](https://privato.policlinicogemelli.it/wp-content/uploads-shared/fibroma-uterino-1024x683.jpg)
Generalmente è asintomatico, ma in alcuni casi si presenta con:
- ipermenorrea: sanguinamenti abbondanti durante il ciclo;
- anemia, data dalle perdite ematiche eccessive;
- dolore;
- gonfiore addominale;
- stitichezza;
- perdite urinarie;
- disuria: dolore durante la minzione;
- dispareunia: dolore durante i rapporti sessuali.
Quando togliere un fibroma uterino
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L’intervento per l'asportazione del fibroma uterino viene preso in considerazione quando risulta sintomatico, per cui:
- le perdite ematiche sono particolarmente abbondanti determinando un’anemia persistente;
- si avvertono forti dolori;
- la sua localizzazione compromette la fertilità o può comportare problematiche ostetriche;
- si verifica una compressione degli organi adiacenti.
L’intervento di asportazione di un fibroma uterino
A questo proposito, l’approccio chirurgico per l’intervento di asportazione di un fibroma uterino può essere di due tipi:
- conservativo - la miomectomia, in cui si asportano i fibromi, generalmente effettuata per le donne in età fertile;
- demolitivo - l’isterectomia, l’asportazione totale o parziale dell’utero nelle donne in menopausa o in cui non sia possibile preservare l’organo.
Miomectomia
![miomectomia](https://privato.policlinicogemelli.it/wp-content/uploads-shared/miomectomia-decorso-post-operatorio-1024x683.jpg)
La miomectomia consente l’asportazione di uno o più fibromi uterini, senza intaccare la fertilità della paziente: è, infatti, preferita nelle giovani donne rispetto all’isterectomia, la cui conseguenza principale è l’impossibilità di avere una gravidanza.
Può essere eseguita per via:
- laparotomica, con accesso dall’addome;
- laparoscopica, destinata al trattamento di pochi fibromi di diametro inferiore ai 6 cm;
- isteroscopica, per fibromi a sviluppo endocavitario in donne in età fertile.
Miomectomia laparotomica
![miomectomia laparotomica](https://privato.policlinicogemelli.it/wp-content/uploads-shared/miomectomia-laparotomica-1024x683.jpg)
La miomectomia laparotomica richiede l’accesso dall’addome per la visualizzazione della cavità uterina ed è indicata per gli uteri in cui sono presenti numerosi fibromi di grandi dimensioni e richiede l’anestesia generale per il suo svolgimento.
Miomectomia laparoscopica
![miomectomia laparoscopica](https://privato.policlinicogemelli.it/wp-content/uploads-shared/miomectomia-laparoscopica-1024x683.jpg)
La miomectomia laparoscopica consente l’asportazione dei fibromi con incisioni addominali di pochi millimetri, 4-5 mm.
È per questo motivo una tecnica definita mini-invasiva e riservata all’asportazione di miomi di minori dimensioni.
Miomectomia isteroscopica
![miomectomia isteroscopica](https://privato.policlinicogemelli.it/wp-content/uploads-shared/miomectomia-isteroscopica-1024x683.jpg)
La miomectomia isteroscopica, invece, prevede l’accesso alla cavità uterina per via vaginale utilizzando uno strumento dotato di telecamera chiamato isteroscopio.
La miomectomia isteroscopica transvaginale è finalizzata esclusivamente alla rimozione dei miomi sottomucosi che si sviluppano all’interno della cavità uterina ed è eseguita solitamente senza degenza ospedaliera, il recupero richiede in genere meno di una settimana.
Isterectomia
L’isterectomia è l’intervento per la rimozione dell’utero, associato generalmente ad annessiectomia bilaterale nella donna in menopausa.
L’operazione in questione è raccomandata solo nei casi in cui non sia possibile agire diversamente, in quanto trattamento altamente demolitivo.
L’isterectomia può essere:
- subtotale con conservazione del collo dell’utero;
- totale, in genere associata alla salpingectomia bilaterale, la rimozione delle tube o alla annessiectomia bilaterale.
Ad ogni modo, la valutazione sull’intervento più consono deve essere fatto dal chirurgo, a seguito di un’attenta analisi delle condizioni generali della paziente.
Isterectomia laparoscopica
![isterectomia laparoscopica](https://privato.policlinicogemelli.it/wp-content/uploads-shared/isterectomia-laparoscopica-1024x683.jpg)
La rimozione dell’utero con isterectomia laparoscopica richiede l’esecuzione di 4 piccole incisioni, di circa 5 mm all’altezza dell’addome.
È necessario per la sua esecuzione il ricovero di almeno 2 giorni e l’intervento ha una durata di circa 1-2 ore.
Preferibile all’isterectomia laparotomica, con accesso addominale di dimensioni maggiori e più invasivo, in quanto il recupero post-operatorio risulta più breve e meno doloroso, con esiti aderenziali minori e tassi di infezione più bassi.
È un intervento complesso, non eseguito in tutti i centri: pertanto è buona norma informarsi in precedenza, tenendo in considerazione l’importanza di questa operazione.