Salpingectomia: la rimozione chirurgica delle tube di Falloppio
La salpingectomia è la rimozione chirurgica delle tube di Falloppio.
La salpingectomia
Venne eseguita per la prima volta da Lawson Tait nel 1883.
Lo scopo delle tube di Falloppio è quello prevalentemente riproduttivo, in quanto raccoglie la cellula uovo prodotta dall'ovaio e di incanalarla verso l'utero dove avverrà l'eventuale impianto dell'uovo fecondato.
L’asportazione di entrambe le tube di Falloppio, comporta per la donna impossibilità di gravidanza naturale, avendo quindi serie ripercussioni sulla fertilità femminile.
In alcuni casi la salpingectomia può essere integrata ad altri interventi, come l’ovariectomia, più frequentemente, e l’isterectomia, l’asportazione dell’utero.
Indicazioni per l’intervento
Tra le indicazione di salpingectomia è la presenza di sactosalpinge, ossia una patologia caratterizzata dalla raccolta di liquido nella tuba, di solito in conseguenza ad un’infezione.
Spesso si associa a sintomi come:
- leucorrea: perdite vaginali che consistono nella fuoruscita di secrezioni biancastre più o meno abbondanti dalla vagina;
- sanguinamenti vaginali anomali;
- febbre;
- leucocitosi;
- dolore forte ai quadranti inferiori dell'addome o della schiena.
La salpingectomia è consigliata nei casi in cui risulti inefficace la terapia antibiotica.
Ulteriore indicazione è la gravidanza extrauterina , che si verifica quando un uovo fecondato si impianta in una tuba di Falloppio.
In questo caso potrebbe essere necessario dover rimuovere la tuba chirurgicamente per impedirne la rottura e causare emorragie.
Si può dover ricorrere alla salpingectomia come trattamento per altre condizioni ginecologiche, come l’endometriosi o il sospetto di un carcinoma della tuba.
L'intervento di salpingectomia
L’intervento di salpingectomia si effettua in anestesia generale, in genere attraverso un accesso laparoscopico, attraverso piccole incisioni a livello addominale, o laparotomico, attraverso un’incisione più grande.
La scelta della modalità operativa è dettata dalle:
- condizioni di salute generale della paziente;
- cause che hanno portato all’intervento;
- età.
Il chirurgo esegue piccole incisioni nell’ombelico, e in almeno altre due o tre aree dell’addome, attraverso le quali l’addome viene riempito di anidride carbonica per consentire una migliore visualizzazione degli organi pelvici.
Attraverso gli stessi accessi si inseriscono gli strumenti necessari per rimuovere la tuba o le tube di Falloppio.
In genere l’intervento ha una durata di circa due ore e una successiva osservazione per almeno 24 ore.
Sia la durata dell’intervento che la degenza post operatoria possono variare notevolmente in base alla tecnica chirurgica utilizzata e al riscontro intraoperatorio.
Gravidanza dopo salpingectomia
L’asportazione monolaterale di una tuba, con la tuba controlaterale funzionante, permette successivamente la ricerca di gravidanza.
Mentre l’asportazione di entrambe le tube di Falloppio comporta l’asportazione degli organi fondamentali per la riproduzione nell’apparato genitale femminile e successiva impossibilità di gravidanza.
Questo intervento, inoltre, non altera la condizione ormonale come l’ovariectomia, che invece può portare all’insorgenza della menopausa.
Salpingectomia preventiva
La salpingectomia preventiva viene consigliata, in associazione con l’ovariectomia, nelle donne che presentano un’alterazione dalla nascita dei geni BRCA1 o BRCA2: questi sono noti per predisporre le paziente a tumori di vario tipo, come:
- il cancro al seno;
- alle tube di Falloppio;
- alle ovaie.