L’extrasistole: sintomi, quando è pericolosa e percorso di cure
L’extrasistole è la forma più comune di aritmia cardiaca, caratterizzata da un’anticipazione dell’impulso elettrico per la contrazione del cuore in una zona diversa dal nodo seno-atriale, il “pacemaker naturale” del cuore.
L'extrasistole
Lo stimolo alla contrazione, dunque, non arriva dal nodo seno-atriale, ma è situato altrove, prendendo il nome di:
- extrasistole ventricolare, se situato nel ventricolare;
- atriale, se situato nell’atrio;
- atrioventricolare, se situato nella giunzione tra atrio e ventricolo.
L'extrasistole può essere presente in persone sane o con problemi cardiaci noti, ma generalmente non si tratta di condizione preoccupante o che influisce sulla qualità della vita: in alcuni casi, però, può essere indicatore di patologie cardiache che vanno analizzate con precisione.
I sintomi dell’extrasistole
L' extrasistole può presentarsi in maniera:
- frequente;
- sporadica.
Spesso le contrazioni anomale non vengono avvertite, presentandosi come condizione asintomatica, in particolar modo quelle isolate.
Nel caso in cui vengano avvertite, invece, si avrà:
- la sensazione di battito mancante o battito intenso;
- “tonfo” al cuore;
- palpitazioni, in caso le extrasistoli si presentino a coppie o triple (ritmo bi/tri/quadrigemino).
Quando l'extrasistole è pericolosa
Le extrasistoli generalmente sono benigne quando:
- si presentano a riposo;
- si manifestano, in alcuni casi, dopo aver mangiato o di notte;
- tendono a scomparire con l’esercizio fisico.
Può essere segno di una patologia, invece, quando si presenta con l’aumento dell’attività fisica.
La diagnosi
Il primo passo per la diagnosi di extrasistole è l’anamnesi del paziente, che deve riferire in quali momenti si manifesta la sintomatologia.
Successivamente si valuta la necessità di effettuare:
- l’elettrocardiogramma semplice;
- l’elettrocardiogramma dinamico secondo Holter.
Il primo è sicuramente l’esame più semplice, ma può non riscontrarla, soprattutto se sporadica, in quanto la durata complessiva è di circa 5 minuti.
L’elettrocardiogramma di Holter (o ECG Holter), invece, considerando che si svolge con un macchinario portatile e dura dalle 24 alle 48 ore, permette di:
- identificare quanti sono i battiti irregolari;
- valutare in quali situazioni si verificano;
- valutare il rapporto tra i battiti normali e i battiti irregolari.
Nel caso in cui si riscontrino anomalie con l’ECG Holter, può essere richiesto un ecocardiogramma color doppler, per valutare più approfonditamente il lavoro del cuore, o il test da sforzo.
Se l’extrasistole si manifesta durante l’attività fisica e aumenta all’aumentare dell’intensità, può essere presenta una patologia di fondo, per cui saranno richiesti ulteriori esami diagnostici.
La cura dell'extrasistole
Come anticipato prima, l'extrasistole generalmente è benigna e non richiede un trattamento specifico.
In questi pazienti si consiglia di assumere uno stile di vita sano e praticare attività fisica non particolarmente intensa, evitando inoltre:
- la caffeina;
- il tabacco;
- il consumo eccessivo di alcolici;
- l’uso di sostanze stupefacenti.
Nei soggetti in cui viene riscontrata una cardiopatia, la terapia si considera in base al caso specifico.
L'extrasistole, invece, in pazienti sani ma con sintomi particolarmente sentiti, prevedono il trattamento antiaritmico con farmaci beta bloccanti.
Infine, nei casi di extrasistole che non hanno origine cardiopatica ma mostrano una riduzione della funzione atriale o ventricolare, può essere presa in considerazione l’ablazione trascatetere: sono tuttavia fenomeni rari, per cui è necessario valutare in primis la salute generale del paziente.