Riparazione o sostituzione della valvola mitralica
La riparazione o sostituzione della valvola mitralica permette di ripristinarne la corretta funzione.
La valvola mitralica
La valvola mitralica è una valvola cardiaca che regola il passaggio del sangue tra l’atrio e il ventricolo di sinistra.
Quando non funziona correttamente, la valvola può:
- chiudersi in modo incompleto: insufficienza o rigurgito;
- aprirsi in modo incompleto: stenosi.
In entrambi i casi, il cuore non riesce a lavorare efficientemente e può tentare di compensare con una dilatazione del solo atrio sinistro, nel caso della stenosi, o una dilatazione di atrio e ventricolo, nel caso dell’insufficienza.
I sintomi dell'insufficienza mitralica
L’insufficienza mitralica è la seconda più comune patologia valvolare cardiaca nel mondo industrializzato, dopo la stenosi valvolare aortica.
Allo stadio iniziale, tutto questo può accadere in assenza di sintomi.
Se però la disfunzione valvolare è severa, arriva un momento in cui i meccanismi compensatori non sono più efficaci e si possono verificare affanno e aritmie.
La terapia farmacologica può ridurre i sintomi, ma non è in grado di curare una valvulopatia mitralica.
L'intervento della valvola mitralica
La terapia definitiva consiste nella sua riparazione, o nella sostituzione mediante l’impianto di una protesi.
Riparazione della valvola mitralica
La riparazione della valvola mitralica è la terapia di prima scelta dell’insufficienza mitralica e permette di restituire alla valvola la sua corretta funzione, senza l’impiego di protesi.
Una riparazione può durare per tutta la vita, senza richiedere l’impiego di anticoagulanti e con un rischio bassissimo di infezione della valvola, l'endocardite.
Nella maggior parte dei casi, l’insufficienza mitralica è riparabile.
Un esame ecocardiografico eseguito da mani esperte può essere in grado di predire a priori le chances di riparazione della valvola.
Sostituzione della valvola mitralica
Esistono infatti casi di valvole così alterate e distrofiche da non essere riparabili.
La sostituzione della valvola mitralica richiede l’impianto di una protesi valvolare che sostituirà del tutto la funzione della valvola malata.
Le protesi valvolari si dividono in due grandi “famiglie”:
- meccaniche;
- biologiche.
Protesi valvolare meccanica
Le protesi valcolari meccaniche sono costituite da materiali di derivazione industriale e hanno il vantaggio di una durata teoricamente illimitata, a scapito della necessità di terapia anticoagulante a vita.
La terapia anticoagulante serve a prevenire episodi trombotici a livello della protesi, che possono portare al suo blocco o alla formazione di emboli suscettibili di migrazione nel circolo cerebrale, dove causerebbero ischemie.
Protesi valvolare biologica
Le protesi valvolari biologiche sono composte da tessuti purificati, esenti da fenomeni di rigetto, di origine porcina, bovina o equina.
Hanno una durata limitata e, a seconda del tipo di protesi e della sede di impianto, si può arrivare ad una durata di circa 20 anni, ma hanno il grosso vantaggio di:
- non presentare rischio di trombosi;
- non richiedere terapia anticoagulante, se non per i primi mesi dopo l’intervento.
TAVI
In pazienti anziani o con elevato rischio chirurgico affetti da valvulopatia mitralica, è possibile impiantare una protesi valvolare mitralica o riparare la valvola in modo “percutaneo”:
A seguito la puntura di un’arteria periferica, in genere all’inguine, dei cateteri permettono di posizionare una speciale protesi valvolare biologica o uno speciale dispositivo di riparazione sotto guida radiologica.
Il tutto avviene senza aprire il torace, o con un piccolo taglio sotto al solco sottomammario sinistro.
Durata dell'intervento
L'intervento sulla valvola mitralica dura dalle 3 alle 4 ore e prevede l’apertura del torace in:
- ministernotomia, un taglio verticale al centro del torace, di 4-8cm;
- minitoracotomia destra, un piccolo taglio nel solco sottomammario destro.
L’intervento è svolto con l’ausilio della macchina cuore-polmoni per la circolazione extracorporea.
In caso di insufficienza, si tenterà la riparazione della valvola mitralica, mentre nel caso di una stenosi questa andrà sostituita con una protesi, biologica o meccanica.
La stenosi mitralica, infatti, rende la valvola estremamente rigida e fibrotica, impossibile da riparare.
Il post-operatorio
Al termine dell’operazione un ecocardiogramma intraoperatorio conferma il corretto funzionamento della valvola e il/la paziente viene trasferito/a nel reparto di terapia intensiva per uno o due giorni, per il completo monitoraggio post-operatorio.
Dopo due o tre ulteriori giorni di degenza in reparto, segue il trasferimento in una struttura per la riabilitazione cardiologica o, in casi selezionati, la dimissione a domicilio.
I tempi di recupero
La maggior parte dei pazienti sottoposti a chirurgia valvolare mitralica è in grado di alzarsi dal letto e camminare autonomamente già a tre giorni dall’intervento.
Il recupero successivo è graduale, e generalmente completo nell’arco di due mesi.
In questo periodo è consigliabile dormire in posizione supina ed evitare di sollevare pesi fino alla completa guarigione delle ferite.
Aspettative di vita
I pazienti sottoposti a chirurgia valvolare mitralica possono tornare ad una qualità di vita pressoché normale, libera da affanno e senza il rischio di progredire verso l’insufficienza cardiaca.
Nella maggior parte dei casi, sarà necessaria una blanda terapia farmacologica associata ad una vita sana e regolare, senza particolari limitazioni fisiche.
In caso di procedure invasive, per esempio cure odontoiatriche, interventi chirurgici in anestesia locale o generale, sarà raccomandabile assumere una profilassi antibiotica per evitare il rischio di endocardite infettiva.
In caso di sostituzione con protesi meccaniche, bisognerà assumere terapia anticoagulante a vita con inibitori della vitamina K (Coumadin, Sintrom), che richiede l’esecuzione di prelievi del sangue mensili.