La duodenocefalopancreasectomia
La duodenocefalopancreasectomia è l’intervento di rimozione delle neoplasie che interessano il:
- pancreas;
- duodeno;
- dotto biliare comune;
- ampolla di Vater.
È un intervento particolarmente invasivo, nonché il più complesso per quanto riguarda la chirurgia addominale, per cui è consigliabile rivolgersi ad un centro ad alto volume chirurgico, in quanto richiede team altamente formati per la sua esecuzione.
La duodenocefalopancreasectomia
La duodenocefalopancreasectomia, abbreviata in "DCP", trova indicazione nei casi di:
- tumore della testa del pancreas e del processo uncinato;
- colangiocarcinoma, il cancro delle vie biliari;
- tumore della papilla di Vater;
- alcune forme di pancreatite cronica.
In quest’ultimo caso, non rappresenta il trattamento d’elezione, in quanto essendo un intervento particolarmente demolitivo si preferisce agire in altri modi, ad esempio con una pancreatectomia parziale.
Come si esegue l'intervento di DCP
La duodenocefalopancreasectomia prevede due fasi principali: una demolitiva, in cui si asportano gli organi interessati, e una ricostruttiva.
Nella prima fase si procede con la rimozione:
- della testa pancreas;
- del duodeno;
- della via biliare comune;
- della colecisti.
In alcuni casi può essere necessario eseguire l’asportazione del piloro, la parte terminale dello stomaco; in questo caso si parla di procedura di Whipple.
La fase ricostruttiva, infine, consiste nell’esecuzione di tre anastomosi, ovvero il collegamento tra due organi:
- pancreatica, tra intestino e pancreas;
- biliare, tra stomaco e via biliare;
- digestiva, stomaco o duodeno vengono abboccati al digiuno.
L’intervento si esegue in anestesia generale, con accesso laparotomico (“a cielo aperto”), visto la vasta area di intervento.
Le conseguenze di una duodenocefalopancreasectomia
A seguito dell’intervento è importante evitare l’immobilizzazione completa; per questo motivo gli infermieri aiuteranno il paziente a muoversi dal letto alla sedia per alcune ore.
A letto, inoltre, è importante svolgere frequentemente dei semplici esercizi di flessione dei piedi e delle gambe.
In assenza di nausea e vomito, il paziente può bere acqua e fare piccoli pasti, avendo cura di consumarli da seduto e di non sdraiarsi per almeno due ore.
Gradualmente sarà possibile assumere pasti più consistenti.
Il paziente viene dimesso quando:
- il dolore verrà controllato efficacemente con antidolorifici per via orale;
- sarà in grado di nutrirsi senza problemi;
- riuscirà a camminare in autonomia;
- verrà ripresa la funzionalità intestinale.
Sarà opportuno, inoltre, disinfettare la ferita in base alle indicazioni dello staff medico.
Dieta dopo duodenocefalopancreasectomia
Dopo l’intervento è normale che il senso di sazietà sopraggiunga dopo aver ingerito pochi quantitativi di cibo.
Per questo motivo si consiglia di consumare molti pasti di piccole quantità durante tutto il giorno, in modo da mantenere un’alimentazione adeguata.
È, inoltre, molto importante masticare sufficientemente i cibi, limitando l’assunzione di zuccheri e grassi: gradualmente sarà possibile riprendere le proprie abitudini alimentari senza problemi.