Sangue nelle feci: l’esame per lo screening del tumore al colon-retto
L'esame del sangue occulto nelle feci (SOF, chiamato anche FIT, dall’inglese Fecal Immunochemical Test) è un esame atto ad identificare eventuali disturbi del tratto gastro-intestinale.
Rientra nei programmi di screening per il tumore al colon-retto, in quanto è un esame non invasivo che permette, in molti casi, di individuare la neoplasia e prescrivere eventualmente una colonscopia.
Il sangue occulto nelle feci
La ricerca di sangue occulto nelle feci è indicata nei casi in cui siano presenti sintomi quali:
- diarrea persistente;
- dolore e gonfiore addominale duraturo;
- nausea e vomito frequenti.
La ricerca di sangue occulto nelle feci rientra, inoltre, nei programmi di screening per il tumore al colon-retto nelle persone di età compresa tra i 50 e i 69 anni.
In questo caso, la sua esecuzione è consigliata ogni 2 anni, in quanto il cancro al colon-retto è uno dei tumori più comuni che interessano la popolazione mondiale.
L'esame per il sangue nelle feci
La raccolta per trovare il sangue nelle feci deve essere effettuata scrupolosamente, utilizzando il contenitore sterile e la spatola che si richiedono per l’esame. È importante:
- evitare di urinare sul contenitore e sulle feci;
- utilizzare l’apposita padella da letto asciutta per la raccolta ed evitare di defecare direttamente sul water;
- raccogliere un quantitativo dalle dimensioni di 3 cm (o equivalente, in caso feci liquide) con la spatola;
- consegnare il campione in laboratorio entro 3 ore o in frigorifero fino ad un massimo di 24 ore.
In precedenza i campioni da raccogliere erano 3, ora è possibile effettuare le analisi anche solo di un campione.
Per quanto riguarda le infezioni del tratto gastro-intestinale, infine, viene eseguita la coprocoltura, in modo da comprendere quale microrganismo è responsabile della sintomatologia che ha richiesto l’esame.
Su 100 persone, generalmente 5 hanno un esame per il sangue occulto nelle feci positivo.
Detto ciò, questo non è indicatore assoluto della presenza di un polipo nel tratto gastrointestinale.
Alcune condizioni meno insidiose e dal trattamento più semplice possono causare sanguinamento, come:
- emorroidi;
- piccole lesioni date da stitichezza;
- ragadi;
- diverticoli.
In caso di positività allo screening, si richiede successivamente la colonscopia, che può confermare la presenza di un polipo e contestualmente permette la sua rimozione (colonscopia operativa).
Preparazione
Si consiglia, nei 3 giorni prima dell’esame, di assumere cibi che possono causare il sanguinamento di un’eventuale lesione, come:
- frutta e verdura;
- alimenti integrali, in particolar modo il pane;
- frutta secca.
È bene, inoltre, evitare in questi 3 giorni l’assunzione di:
- lassativi;
- banane;
- caffè;
- cioccolato;
- aspirina.
Si sconsiglia la raccolta delle feci durante il ciclo mestruale e in caso di emorroidi sanguinanti; è bene, inoltre, comunicare:
- eventuali esami effettuati in precedenza in cui è stato assunto il bario come mezzo di contrasto;
- soggiorni in paesi esteri;
- terapie farmacologiche in corso.