La protesi di rivestimento dell’anca: indicazioni, materiali e limiti
La protesi di rivestimento dell'anca, chiamata anche resurfacing dell’anca o protesi di superficie, è un’alternativa alla protesi totale che prevede la conservazione di una parte maggiore di osso naturale.
Questa procedura è indicata:
- negli sportivi;
- nelle persone attive;
- nei pazienti con età inferiore ai 60 anni.
La protesi di rivestimento dell'anca
L’intervento di protesi di rivestimento dell'anca permette di sostituire solo le superfici danneggiate dell’osso dell’anca.
Con questa metodica si prevede l'uso di due componenti artificiali fatte di metallo e ceramica, che interagiscono per generare il movimento dell'anca: in questo modo la protesi conserva le strutture anatomiche dell'articolazione dell'anca, in particolare il collo del femore e l’acetabolo.
Agendo in questo modo:
- si preservano i movimenti unici di ogni individuo;
- si riduce al minimo il rischio di distorsione dell'impianto.
L’intervento di resurfacing è adatto per pazienti giovani e con buona qualità di osso, che intendono continuare a praticare sport anche dopo l'intervento chirurgico.
È inoltre una procedura preferita rispetto alle altre maggiormente invasive, in quanto:
- la preservazione dell'osso del paziente agevola eventuali revisioni chirurgiche future;
- permette di praticare sport senza danneggiare precocemente l’impianto con possibilità di maggiori richieste funzionali.
Protesi di rivestimento anca in ceramica
L'accoppiamento metallo-ceramica è preferito rispetto alle protesi metallo-metallo, utilizzate maggiormente in passato: in questo modo si evita la formazione di scorie, come il cobalto, che possono essere assorbite dagli organi e dai tessuti del paziente a causa dello sfregamento tra le due superfici metalliche.
Le limitazioni della protesi di rivestimento
Nonostante i numerosi vantaggi, il resurfacing dell’anca non può essere eseguito con tecniche minimamente invasive.
Viene utilizzato un sistema di navigazione per migliorare il posizionamento della testa femorale ed è opportuno rilevare che non è possibile effettuare l'intervento in presenza di:
- varismo;
- esiti di fratture;
- osteoporosi.
In questi casi viene indicata una protesi totale d'anca.
Le controindicazioni per il resurfacing dell’anca
Considerando che viene eseguito in anestesia, si richiede il digiuno per le precedenti 6-8 ore: in caso di assunzione di farmaci anticoagulanti, è necessario comunicare al chirurgo la terapia e concordare l’eventuale sospensione.
La durata dell’artroplastica di rivestimento dell’anca
L’intervento di protesi di rivestimento dell’anca ha una durata media di 60 minuti.
Il recupero post-operatorio
Il paziente che si sottopone a questo intervento può camminare con supporto apposito già lo stesso giorno o il giorno successivo all’intervento.
Dopo 4-6 settimane si eliminano le stampelle e la terapia anticoagulante. In questi casi la fisioterapia è fondamentale per il recupero dopo l’intervento.
L’intero percorso riabilitativo dura circa un mese, in generale per avere un recupero completo si deve aspettare un tempo variabile tra i 2 e i 3 mesi.