• Skip to primary navigation
  • Skip to main content
  • Skip to primary sidebar
  • Skip to footer
Cerca nel sito

Cerca un Reparto, un Medico o in tutto il sito:

NUMERI UTILI

  • Ambulatori
  • News e Approfondimenti
    • News
    • Approfondimenti
  • Convenzioni
  • FAQ
Attività Privata- Policlinico Gemelli
  • PRENOTA ONLINE
  • Struttura e accoglienza
    • Ambulatori Gemelli CURAE
    • Gemelli Medical Point – Nomentano
  • Servizi
    • Prenotazioni
    • Prestazioni ambulatoriali
    • Interventi chirurgici
    • Pacchetti prevenzione
    • Ritiro referti
    • Richiesta documentazione clinica
    • Ricoveri
  • Gli specialisti
  • Contatti
    • Come raggiungerci
Home / Approfondimenti / Protesi inversa di spalla: quando usarla, tecniche chirurgiche, durata e riabilitazione

Protesi inversa di spalla: quando usarla, tecniche chirurgiche, durata e riabilitazione

La protesi inversa di spalla permette che i movimenti siano affidati al muscolo deltoide e non alla cuffia dei rotatori: un'analisi di quando usarla, dell'intervento, della durata e della riabilitazione.
13 Gennaio 2023
Approfondimenti
protesi inversa spalla roma

Una protesi inversa di spalla attiva il movimento grazie al muscolo deltoide e ha un meccanismo invertito rispetto a una protesi anatomica della spalla.

Prevede l’uso di mezzi di sintesi per sostituire l’articolazione gleno-omerale.

La protesi inversa di spalla

protesi inversa spalla

Una protesi inversa di spalla prevede di impiantare nella glenoide, ovvero nella tasca ossea della scapola, una palla metallica e di fissare una coppa di plastica all’estremità superiore dell’omero.

Questo tipo di protesi viene impiantata per fare in modo che i movimenti per muovere la spalla e il braccio siano affidati al muscolo deltoide e non alla cuffia dei rotatori.

In questo modo anche chi ha avuto un problema di rottura dei tendini della cuffia potrà muovere il braccio in modo autonomo.

Raccomandata nei pazienti con artropatia da deficit della cuffia dei rotatori, la protesi inversa di spalla è utilizzata anche in diverse altre patologie.

L’artropatia della cuffia dei rotatori è una malattia con una evoluzione lenta ma continua.

Il processo degenerativo prevede:

  • il consumo della cartilagine della spalla;
  • lo sfregamento delle ossa dell’articolazione scapolo omerale.

Questo tipo di problematica si sviluppa a seguito di patologie come l’artrite reumatoide ma può svilupparsi anche in seguito a frattura della spalla e/o lesioni da trauma alla spalla a seguito della non idonea consolidazione di una frattura alla spalla o di un ispessimento dei tendini della cuffia.

In pratica in un’articolazione sana le superfici articolari della testa omerale e della glena sono protette e rivestite di cartilagine, ciò permette ai capi articolari di muoversi senza generare attrito tra le ossa.

Quando usare una protesi inversa di spalla?

L’artropatia della cuffia dei rotatori si presenta in soggetti predisposti oppure oltre i 65 anni e può prevedere come causa non solo dolore e rigidità articolare ma anche lesioni tendinee; nei casi più gravi l’intervento chirurgico di protesi inversa di spalla è una delle soluzioni più indicate per la ripresa delle attività quotidiane.

I sintomi di un’artropatia della spalla sono:

  • dolore;
  • impossibilità di muovere il braccio e/o la spalla;
  • degenerazione progressiva del tessuto tendineo;
  • degenerazione progressiva del tessuto cartilagineo;
  • cedimenti della cuffia con perdita di funzionalità della spalla e/o del braccio.

L’intervento è indicato anche per altre patologie specifiche, come:

  • le lesioni massive della cuffia dei rotatori con pseudoparalisi;
  • artrosi primaria della testa dell’omero con conseguente sublussazione posteriore;
  • fratture prossimali dell’omero.

In questo caso la soluzione chirurgica prevede la modifica del centro di rotazione gleno-omerale, in questo modo si :

  • ottimizza la funzione deltoidea;
  • crea un nuovo braccio di leva;
  • compensa la carenza funzionale della cuffia dei rotatori.

Le tecniche chirurgiche

Questo tipo di intervento prevede due possibili approcci:

  • delto-pettorale (utilizzato anche in caso di revisioni);
  • supero-laterale.

In questi casi il chirurgo incide la parte anteriore o laterale della spalla per circa 10 cm, elimina le parti di osso danneggiate e provvede a ripristinare le funzioni dell’articolazione.

Durante l’intervento viene, dunque, impiantata una protesi di sintesi meccanica biocompatibile, che può essere di diversi modelli:

  • inset (modello classico);
  • onset (con componente omero lateralizzante che appoggia sull’osteotomia del collo anatomico dell’omero);
  • con componente glenoidea lateralizzante.

L’intervento prevede anche di abbassare e medializzare il centro di rotazione allungando il deltoide. Allungando le fibre del muscolo deltoide si migliora il braccio di leva e il momento d’azione permettendo una mobilità completa e migliore dell’articolazione della spalla.

È possibile intervenire anche con una protesi di spalla a stelo corto o mininvasiva, in cui l’ingombro metallico è ridotto al minimo così da preservare il tessuto per successivi interventi.

La preparazione per l’intervento di protesi inversa di spalla prevede il digiuno dalla mezzanotte del giorno precedente.

È bene consultarsi, inoltre, con lo specialista per l’interruzione della terapia farmacologica: molti dei farmaci in uso per l’artrosi e il dolore di spalla possono infatti essere controindicati e causare eccessivo sanguinamento.

In media si deve interrompere la terapia con:

  • farmaci per l’artrosi;
  • farmaci anticoagulanti;
  • FANS.

La durata di un intervento

L’intervento di impianto di protesi inversa di spalla ha una durata media di circa 1 ora e mezza.

È possibile, tuttavia, che le tempistiche varino con il variare delle condizioni patologiche del paziente e delle complicazioni incontrate in sala operatoria.

La riabilitazione dopo una protesi inversa di spalla

Finito l’intervento il paziente dovrà utilizzare per almeno 2 settimane un tutore protettivo per l’articolazione e stare bene attento a non mobilizzarla troppo per evitare lussazioni.

Per le prime sei settimane è opportuno non sollevare carichi troppo pesanti o prevedere contrazioni muscolari troppo forti.

Il recupero completo dall’operazione è previsto entro 4-5 mesi nei quali è opportuno eseguire terapia fisioterapica e riabilitativa per recuperare:

  • tono muscolare,
  • mobilità della spalla.
Condividi su FacebookCondividi su TwitterCondividi su Linkedin

Ti potrebbe interessare anche

endometriosi roma
26 Gennaio 2023
Approfondimenti

L’endometriosi: localizzazione, gravidanza, sintomi e cure

L’endometriosi è caratterizzata dalla presenza di cellule della mucosa uterina, endometriali, fuori dall’utero: la...
Scopri di più
dissezione ascellare
24 Gennaio 2023
Approfondimenti

La dissezione ascellare

La dissezione ascellare è eseguita dopo una biopsia del linfonodo sentinella, durante l'intervento di asportazione del...
Scopri di più
rx ginocchia roma
20 Gennaio 2023
Approfondimenti

Rx alle ginocchia: indicazioni, preparazione e durata

La RX alle ginocchia è un esame diagnostico per immagini adatto a studiare la struttura ossea del ginocchio: un'analis...
Scopri di più
tumore al colon roma
19 Gennaio 2023
Approfondimenti

Il tumore al colon: cause, sintomi e cure

Il tumore al colon è una delle neoplasie più comuni nella popolazione mondiale, rappresentando la quarta causa di mor...
Scopri di più
acalasia esofagea intervento chirurgico
17 Gennaio 2023
Approfondimenti

Acalasia esofagea: intervento, tecniche chirurgiche, risultati attesi e controlli

L'intervento chirurgico per l'acalasia esofagea può essere eseguito per via endoscopica (POEM) o chirurgica (miotomia)...
Scopri di più
disturbi del movimento roma
16 Gennaio 2023
Approfondimenti

Disturbi del movimento: i sintomi, le cause, la diagnosi e il percorso di cure

I disturbi del movimento sono patologie neurologiche che determinano un eccesso o una riduzione del movimento, come il ...
Scopri di più
ecografia mammaria roma
12 Gennaio 2023
Approfondimenti

L’ecografia mammaria: che cos’è, quando farla e la differenza con la mammografia

L'ecografia mammaria è un esame complementare alla mammografia: in caso di senso denso, integra e fornisce informazion...
Scopri di più
mammografia
10 Gennaio 2023
Approfondimenti

La mammografia: lo screening e la diagnosi del cancro al seno

La mammografia è un esame fondamentale, indolore e rapido, sia per la prevenzione che per la diagnosi del tumore al se...
Scopri di più
lussazione caviglia roma
6 Gennaio 2023
Approfondimenti

Lussazione della caviglia: sintomi, cause, diagnosi, cure e tempi di recupero

La lussazione della caviglia è causata dalla fuoriuscita dell’astragalo dalla sua posizione classica tra tibia e per...
Scopri di più
amniocentesi roma
5 Gennaio 2023
Approfondimenti

L’amniocentesi: cos’è, quando farla, come si esegue e quali sono i rischi

L'amniocentesi individua eventuali malformazioni congenite o malattie ereditarie prima della nascita: quando farla, com...
Scopri di più

Primary Sidebar

Scopri le news

Cerca negli approfondimenti

Prenota

Prenota online 06 8881 8881

LUN – VEN dalle 8:30 alle 18:00
SAB dalle 9:00 alle 13:00

Hai bisogno di aiuto?

Contattaci

Footer

Ambulatori News Approfondimenti Convenzioni FAQ Strutture e accoglienza Gemelli Medical Point Contatti Come raggiungerci
Prestazioni ambulatoriali Interventi chirurgici Pacchetti prevenzione Gli specialisti
Privacy Policy Cookie Policy Regolamento ALPI

Restiamo in contatto

Per essere subito informato sulle nostre attività.

Iscriviti

Prenota online

Pochi click per prenotare una prestazione.

Prenota

© 2023 Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS
Codice Fiscale e P.IVA n. 13109681000

Sede Legale Largo Francesco Vito 1, 00168 Roma
Sede Operativa Largo Agostino Gemelli 8, 00168 Roma
Tutti i diritti riservati / All Rights Reserved

Enti Fondatori

Logo Istituto Toniolo
Logo Università Cattolica del Sacro Cuore
Numeri Utili
PRENOTAZIONI e DISDETTE

Policlinico Gemelli
06 8881 8881
Gemelli Medical Point
06 8881 8881