L’ernia di Spigelio: sintomi, cause e intervento chirurgico
L’ernia di Spigelio è un’ernia rara che si crea nella parete laterale dell’addome, precisamente tra il muscolo retto e la linea semilunaris.
In alcuni casi non è particolarmente visibile, ma mostra un dolore ben localizzato che suggerisce la condizione.
In caso di incertezza diagnostica, si procede con un’ecografia addominale per avere una visione precisa dell’ernia.
L’ernia di Spigelio
Dal punto di vista anatomico l’ernia di Spigelio si presenta come qualsiasi altra ernia parietale, con la differenza che spesso non viene avvertita al tatto.
Come già accennato, rientra tra le ernie considerate rare, per cui la sua diagnosi è legata spesso all'esperienza del chirurgo, in quanto può confondersi nel tessuto adiposo sottocutaneo.
I sintomi dell’ernia di Spigelio
Il dolore ben localizzato è il sintomo principale dell’ernia di Spigelio, che spesso viene confusa con problemi relativi all’intestino, alle vie biliare o all’inguine.
Questo è spiegato dal fatto che non si presenta una protuberanza visibile o palpabile, in quanto generalmente di dimensioni contenute.
Oltre a ciò, spesso si presenta con:
- nausea;
- vomito;
- irregolarità della funzione intestinale (stipsi prolungata, diarrea).
Le cause
Le cause della sua formazione possono essere diverse, in alcuni casi concomitanti.
Queste sono:
- l’obesità;
- pregressa chirurgia addominale;
- l’invecchiamento delle strutture legamentose;
- l’aumento della pressione intraddominale.
La cura dell’ernia di Spigelio
La cura dell’ernia di Spigelio è l'intervento chirurgico, atto a rimuovere il contenuto erniato e a posizionare una protesi di rinforzo per evitare un’ulteriore fuoriuscita delle visceri.
L’intervento può essere eseguito con tecnica laparotomica o laparoscopica, ma si tende a preferire quest’ultima tipologia, in quanto meno invasiva e dai risultati equiparabili.
A prescindere dalla tecnica, l’intervento è generalmente risolutivo, in quanto le recidive in caso di ernia di Spigelio sono particolarmente rare.
Intervento in laparoscopia
L’intervento in laparoscopia prevede l’utilizzo di tre trocar che vengono inseriti nel lato opposto all’ernia: uno di questi consente l’accesso della videocamera operatoria, in modo da individuare con precisione la zona in cui è presente il difetto parietale.
È prevista in primo luogo un’esplorazione della cavità addominale, in modo da identificare eventuali altre patologie associate: in seguito si individua il punto di erniazione, si riporta in posizione il contenuto erniato e si posiziona una protesi di contenimento.
La tecnica in questione permette, dunque, di limitare sensibilmente il dolore post-operatorio, in quanto non viene eseguita un’ampia incisione, che per giunta indebolirebbe ulteriormente la parete addominale.