Il disturbo specifico del linguaggio: cause, sintomi, criteri diagnostici e terapie
Il disturbo specifico del linguaggio è un ritardo o uno scarso sviluppo del linguaggio nei bambini in età prescolare.
Il disturbo specifico del linguaggio
Lo scarso sviluppo del linguaggio nei bambini in età prescolare è definito disturbo specifico del linguaggio o DSL.
Cause del disturbo specifico del linguaggio
Le cause specifiche non sono definite né certe.
Alcuni studi suggeriscono che i disturbi del linguaggio potrebbero essere collegati a problematiche neurologiche oppure a un’influenza genetica.
I disturbi secondari del linguaggio sono presenti qualora vi sia una problematica preesistente di tipo:
- fisico, come ad esempio le lesioni cerebrali, i problemi uditivi o dell’apparato oratorio;
- cognitivo, come la presenza di una disabilità intellettiva più o meno grave;
- emotivo.
I sintomi del disturbo specifico del linguaggio
È necessario specificare che, quando si parla di disturbo specifico del linguaggio, non si fa riferimento esclusivamente al linguaggio parlato, ma anche a quello gestuale, scritto, iconico.
I bambini con DSL hanno difficoltà non solo di espressione, ma anche di comprensione del linguaggio.
Le caratteristiche che permettono di riconoscere un DSL sono:
- lessico ridotto e scarsamente elaborato;
- incapacità di strutturare le parole in frasi di senso compiuto;
- incapacità di applicare le regole morfologiche, sintattiche e grammaticali all’interno di un discorso;
- difficoltà di produzione di suoni o nella loro imitazione;
- difficoltà di comprensione di messaggi articolati e istruzioni.
Bisogna precisare che queste caratteristiche devono essere valutate in base alle tappe cognitive che il bambino dovrebbe raggiungere.
Non necessariamente un bambino che presenti le caratteristiche sopra elencate sviluppa infatti un disturbo specifico del linguaggio.
Se il bambino presenta una o più di una di queste caratteristiche oltre i tre anni di età, tuttavia, è preferibile indagare ulteriormente.
I criteri diagnostici
La prima fase della diagnosi consiste nello studio dello sviluppo psicomotorio del bambino, per escludere che il disturbo del linguaggio non sia dovuto a un disturbo o un ritardo nello sviluppo.
Successivamente, gli specialisti somministrano dei test standardizzati al bambino per valutare la sua capacità comunicativa di espressione e comprensione.
I test comprendono:
- l’attenta osservazione dell’eloquio spontaneo del bambino durante attività quotidiane e naturali;
- la valutazione del livello nelle varie componenti linguistiche, come il lessico, la grammatica, la capacità di riprodurre determinati suoni, la capacità di descrizione della realtà.
Per far sì che il percorso riabilitativo sia efficace, è essenziale che il bambino sia sottoposto ai trattamenti il prima possibile.
Perciò, nonostante la diagnosi venga solitamente effettuata all’età di tre anni, se il bambino presenta i segnali del DSL, è consigliabile iniziare il percorso già dai due anni valutando i prerequisiti necessari alla diagnosi.
Le terapie
Il trattamento principale per il disturbo specifico del linguaggio è la logopedia: durante la terapia, al bambino vengono sottoposti degli esercizi che mirano ad allenare e sviluppare le sue capacità ricettive e produttive grammaticali, lessicali e comunicative.
Un ulteriore aiuto nel trattamento del DSL è rappresentato dal cosiddetto Parent Training, in cui i genitori svolgono un ruolo attivo proponendo al bambino degli esercizi specifici, dietro indicazione degli specialisti.