La dacriocistorinostomia: indicazioni, intervento in endoscopia e post-operatorio
La dacriocistorinostomia è un intervento mini-invasivo eseguito in endoscopia, utilizzato per il trattamento della dacriocistite cronica.
Grazie a un approccio multidisciplinare è possibile per gli specialisti operare sulla stenosi delle vie lacrimali, evitando infezioni batteriche ricorrenti e l’epifora, i sintomi principali della dacriocistite.
La dacriocistorinostomia
L’indicazione principale alla dacriocistorinostomia è, appunto, la dacriocistite ricorrente, un’infezione batterica causata da restringimento e/o ostruzione del sacco lacrimale (dacriostenosi).
La dacriocistite
La dacriocistite è un’infiammazione del sacco lacrimale, ossia una delle parti del sistema deputato alla produzione di lacrime e del loro corretto drenaggio.
L’infiammazione a carico della zona provoca un’infezione acuta che con il tempo può divenire cronica.
La dacriocistite rappresenta la forma più comune di infiammazione dei dotti lacrimali e colpisce prevalentemente:
- neonati (dacriostenosi congenita);
- donne di età superiore ai 40 anni (dacriostenosi acquisita).
Nei neonati questa condizione tende a risolversi spontaneamente entro 6-9 mesi; se dopo un anno l’ostruzione persiste, è necessario inserire una sonda per liberare il passaggio.
L'infiammazione provoca un’ostruzione del dotto lacrimale, che non permette il normale deflusso dal sacco alla cavità nasale: in questo modo l’infezione si acuisce con l’accumulo di lacrime e successiva infezione batterica.
I sintomi della dacriocistite
I sintomi principali della dacriocistite sono proprio l’epifora (lacrimazione costante) e l’edema palpebrale, ovvero il gonfiore della palpebra con relativo dolore.
Altri sintomi comuni sono:
- iperemia della congiuntiva;
- dolore alla palpebra;
- insorgenza di congiuntivite batterica o virale;
- dilatazione del sacco lacrimale acuta;
- eritema e gonfiore del sacco lacrimale;
- blefarite ovvero l’infiammazione della palpebra.
L’intervento di dacriocistorinostomia
L’intervento chirurgico di dacriocistorinostomia si esegue senza produrre cicatrici o tagli esterni, tramite tecnica endoscopica endo-nasale (dacriocistorinostomia laser per via endoscopica), ovvero con accesso direttamente dal naso, senza incisioni esterne.
Lo specialista quando raggiunge il luogo della stenosi, nella maggioranza dei casi presente nel dotto naso-lacrimale, incide il sacco lacrimale e ne permette il normale deflusso, creando una nuova canalizzazione grazie a una sonda in silicone (sonda lacrimale) che verrà lasciata in loco dai 3 ai 6 mesi.
In questi casi è anche possibile correggere malformazioni e problemi accessori del paziente con tecniche mininvasive e che si eseguono in regime di Day Hospital se la procedura si svolge in mattinata, oppure con il ricovero di una notte se avviene nel tardo pomeriggio.
L’intervento risolve in maniera definitiva la comparsa di infezioni ricorrenti ed elimina quelle cronicizzate, previene l’insorgenza di problematiche serie nell’occhio del paziente e permette di combattere la sintomatologia correlata alla stenosi.
Il controllo della lacrimazione non è da considerarsi definitivo al 100%: l’epifora può ancora avere insorgenze spontanee ed incostanti in condizioni avverse.
Questo deriva dall’indebolimento del dotto lacrimale a causa dei ripetuti stati infiammatori dovuti alle infezioni.
La durata dell’intervento
La durata dell’intervento di dacriocistorinostomia in media, se condotta su una dacriostenosi unilaterale, dura tra i 20 e i 30 minuti.
Il post-operatorio dopo la dacriocistorinostomia
L’intervento non prevede apposizione di tamponi nasali se non in caso di eccessiva tendenza al sanguinamento e il decorso post-operatorio è di norma non doloroso.
Verranno effettuate visite settimanali di controllo post-operatorio mentre il paziente dovrà procedere, in autonomia, all’esecuzione di lavaggi nasali con soluzioni saline.
Eventuali ematomi palpebrali o alla radice del naso si riassorbono spontaneamente in 10 giorni.