Cross linking: a cosa serve, quanto dura, come si vede e post-operatorio
Il cross linking è un trattamento d'elezione per il cheratocono in fase evolutiva, che mira a rallentare o persino arrestare la progressione della patologia.
Il cross linking corneale presenta numerosi vantaggi, in quanto consente in alcuni casi di arrestare la progressione della patologia.
Ha come obiettivo quello di evitare la cheratoplastica perforante (il trapianto di cornea).
Si tende, dunque, a privilegiare questa metodica, in particolar modo nei casi di cheratocono che mostrano, in giovane età, una rapida progressione.
Il cross linking
Considerata una tecnica parachirurgica a bassa invasività, il cross linking corneale è utilizzato per il cheratocono.
Ha come obiettivo di irrigidire la cornea, soggetta in questa patologia ad un progressivo sfiancamento.
Il cross linking prevede l’instillazione di gocce di riboflavina (vitamina B2) sulla cornea, che viene successivamente irradiata con raggi ultravioletti (UVA) sempre sotto la continua istillazione di riboflavina che protegge il tessuto e consente di ottenere le modifiche strutturali auspicate.
Tale procedura si esegue grazie all’utilizzo di colliri anestetizzanti, per cui risulta essere indolore.
Può essere eseguito sia con rimozione dell’epitelio corneale (epi-off) che senza (epi-on); nel primo caso, che solitamente si considera il più efficace.
Una volta terminato il trattamento, il chirurgo oftalmologo posiziona una lente a contatto terapeutica che verrà rimossa dopo una settimana circa per favorire una guarigione completa dell’epitelio corneale.
Questo trattamento modifica le connessioni tra le fibre collagene che compongono lo stroma corneale, limitando così la sua progressiva deformazione.
È un trattamento utile soprattutto nelle fasi iniziali e intermedie della patologia se questa mostra caratteri di progressività, mentre solitamente non è indicato negli stadi più avanzati.
A cosa serve
Come già accennato, il cross linking è un trattamento atto a contrastare la progressione del cheratocono, la patologia in cui la cornea assume progressivamente una forma conica.
Questa condizione porta ad un sempre più grave astigmatismo irregolare, che nelle fasi più avanzate risulta essere difficilmente correggibile con occhiali e lenti a contatto, portando ad un deficit visivo anche importante.
Il cheratocono insorge generalmente in età adolescenziale o tardo adolescenziale, arrestandosi intorno ai 35/40 anni, per cui il cross-linking corneale risulta efficace soprattutto nelle prime fasi o comunque in fase evolutiva.
Durata
La durata dell’intervento di cross linking corneale è di circa 30 minuti.
Come si vede dopo il cross linking
I risultati possono essere molto diversi da paziente a paziente.
È possibile, infatti, che il trattamento arresti lo sfiancamento corneale o che ne rallenti la progressione.
Non è infrequente che il paziente riporti a distanza di tempo anche miglioramenti del visus naturale.
Il post-operatorio del cross linking corneale
Il cross linking presenta un decorso post-operatorio differente in base alla metodica utilizzata:
- in caso di trattamento Epi-off si può presentare, per i successivi 2-3 giorni dopo l’intervento, fastidio e sensazione di corpo estraneo che tende a svanire con il tempo, nonché alta sensibilità alla luce;
- in caso di trattamento Epi-on, invece, il fastidio è minimo, con un recupero più rapido.
È necessario, infine, sottoporsi nell’immediato post-operatorio a controlli cadenzati, per poter valutare la corretta guarigione; sono previsti, infine, dei follow up a diversi mesi dal trattamento, in modo da valutarne l’efficacia a lungo termine.