La pachimetria: indicazioni, come si esegue e valori normali
La pachimetria è un esame diagnostico che permette di valutare lo spessore della cornea.
Questa metodica risulta essere necessaria per:
- individuare patologie corneali;
- conoscere la candidabilità alla chirurgia refrattiva;
- studiare patologie oculari come il glaucoma.
Questo esame ci consente di ottenere informazioni sullo spessore della cornea in più punti.
Associato ad altri esami, come:
- la topografia corneale;
- la mappa pachimetrica;
- la tonometria.
permette di mappare l’intera superficie della cornea e di individuare precocemente patologie oculari come il glaucoma.
La pachimetria
L’esecuzione della pachimetria corneale è semplice, ma richiede la collaborazione e l’attenzione del paziente.
Si esegue con il paziente seduto e con un pachimetro a contatto viene misurato lo spessore della superficie corneale previo l’utilizzo preventivo di un collirio anestetico.
Per ottenere un risultato ottimale, il paziente deve osservare una mira, mentre vengono effettuate le scansioni della cornea.
In realtà oggi con l’avvento di strumentazioni più moderne come i tomografi a coerenza ottica, questo esame si esegue in maniera ancora più agevole e veloce per il paziente, senza la necessità di contratto fisico con la cornea.
Indicazioni all’esame
La pachimetria è indicata nei pazienti:
- a rischio di glaucoma;
- con patologie degenerative della cornea;
- intenzionati a sottoporsi a chirurgia refrattiva;
- affetti da cheratocono;
- in attesa di chirurgie corneali importanti come la cheratoplastica.
Preparazione
Per la pachimetria è necessario non utilizzare le lenti a contatto nei 5 giorni precedenti all’esecuzione dell’esame; in caso sia prescritta per valutare la candidabilità alla chirurgia refrattiva, l’astensione può essere più lunga, fino anche a due settimane.
Controindicazioni
La pachimetria corneale può essere eseguita su pazienti di ogni età, in quanto esame non doloroso o pericoloso, per cui non presenta controindicazioni.
È richiesta, ad ogni modo, la collaborazione del paziente, per cui può non essere eseguita agevolmente nei bambini se poco collaboranti.
I valori della pachimetria corneale
La pachimetria corneale, dunque, offre importanti informazioni sulle morfologie sulla cornea, nonché di patologie che necessitano di controllo periodico come il cheratocono.
I valori normali al centro della cornea devono attestarsi intorno ai 520 - 540 μm (micrometri).
La cornea sottile, infatti, può essere indicazione di:
- cheratocono, condizione in cui la cornea tende progressivamente ad assumere la forma di un cono;
- glaucoma, caratterizzato da un’aumentata pressione oculare che può essere sottostimata nel caso di coree sottili;
- infiammazioni della cornea (cheratiti).
Una cornea spessa, invece, protegge il paziente dall’insorgenza di queste patologie, anche se può fornire dei falsi positivi per quanto riguarda l’ipertono oculare a causa di un aumento della pressione non reale, ma solamente legato ad uno spessore oltre la media.
A questo proposito, è fondamentale verificare anche la pressione intraoculare eseguendo una tonometria, in modo da avere informazioni dettagliate sullo stato di salute dell’occhio.
In caso la pachimetria sia stata prescritta per la chirurgia refrattiva, i risultati possono guidare la scelta verso differenti tecniche come FemtoLasik, PRK o SMILE a seconda del difetto da trattare ed alle caratteristiche di curvatura e spessore della cornea.