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Home / Approfondimenti / Il parto cesareo: cos’è, come si svolge e differenze tra clinico e programmato

Il parto cesareo: cos’è, come si svolge e differenze tra clinico e programmato

Il parto cesareo, o taglio cesareo, è un intervento chirurgico praticato in caso di ostacoli per il parto naturale.
15 Maggio 2025
Approfondimenti
parto cesareo roma

Il parto cesareo è un intervento chirurgico che consente la nascita del neonato attraverso un'incisione praticata sull’addome e sull’utero materno.

Viene effettuato quando il parto vaginale risulta rischioso per la madre o il bambino, o in caso di volere della mamma.

Può essere programmato (elettivo) per condizioni cliniche note, come presentazione podalica, placenta previa o pregressi cesarei, oppure urgente, in caso di complicazioni improvvise, come sofferenza fetale o distocia del travaglio.

L’operazione si svolge in anestesia spinale o, raramente, generale, e dura circa 45-60 minuti.

Dopo l’intervento, la madre necessita di un periodo di ricovero e monitoraggio post-operatorio, poiché si tratta di una vera e propria chirurgia addominale, con possibili rischi quali infezioni, emorragie o aderenze.

Nonostante ciò, il parto cesareo rappresenta una procedura sicura, che ha contribuito significativamente alla riduzione della mortalità perinatale, permettendo di affrontare situazioni ostetriche critiche in modo efficace.

Il parto cesareo

parto cesareo

Ci sono varie cause che possono portare alla decisione di un parto cesareo.

In alcuni casi, si tratta di cause materne, come:

  • patologia grave materna per cui questa non può affrontare la fatica del travaglio;
  • infezioni potenzialmente pericolose per il bambino;
  • difficoltà durante il travaglio o rischio di lesioni all’utero in conseguenza di pregresse cicatrici sullo stesso (tagli cesarei o asportazione di fibromi);
  • placenta previa, ovvero quando la placenta poggia sulla cervice e ostruisce il passaggio del feto o predispone all’emorragia

In altri casi, le cause sono riconducibili al bambino, come:

  • presentazione anomala come quando il feto non si presenta di testa;
  • grandezza eccessiva del feto; solitamente, quando la stima supera i 4,5 Kg;
  • parto gemellare con anomala presentazione dell’uno o dell’altro feto;
  • incapacità del feto a tollerare il prosieguo del travaglio.

Un caso particolare è quello in cui la madre abbia subito precedentemente un taglio cesareo ed è preferibile ricorrere nuovamente all’intervento invece di optare per un parto naturale (se la donna non desidera affrontarlo o se il medico non lo consiglia in quel caso specifico).

La decisione di ricorrere al parto cesareo può essere presa d’urgenza, durante il travaglio, oppure anticipatamente, nel qual caso si parla di parto cesareo programmato.

Parto cesareo programmato

La decisione di programmare il parto cesareo può essere sia di natura clinica, se esistono problemi o patologie, come quelli elencati precedentemente, che renderebbero il parto naturale rischioso sia per la madre che per il bambino, oppure da ricollegarsi a una scelta personale della donna.

Nell’ultimo caso, il ginecologo e l’ostetrico provvederanno a informare la donna sul procedimento e ne valuteranno insieme i rischi e i limiti.

In questo caso, di norma l’operazione viene effettuata intorno alla trentanovesima settimana di gravidanza, un compromesso tra necessaria maturazione fetale e rischio di travaglio anticipato.

La preparazione

In caso di parto cesareo programmato la preparazione consiste nel seguire le indicazioni del medico che ne spiegherà la procedura ed effettuare le visite necessarie, come ad esempio il colloquio con l’anestesista.

In caso, invece, di parto cesareo d’urgenza, è possibile che non ci sia il tempo perché la procedura venga illustrata prima di dover intervenire. Per questo è importante informarsi prima sulle possibili situazioni di emergenza occorrenti durante il travaglio.

L'esecuzione del taglio cesareo

Se il taglio cesareo viene praticato d’urgenza il tempo a disposizione è molto limitato e di solito si tratta di alcuni minuti.

L’operazione inizia con l’anestesia, che può essere locale, epidurale o spinale.

L’anestesia spinale è più utilizzata nel taglio cesareo d’urgenza, perché agisce in maniera più rapida.

In alcuni casi, si ricorre all’anestesia generale in cui la donna viene addormentata.

Sotto anestesia il chirurgo pratica un’incisione orizzontale sull’addome, poco sopra al pube, per avere accesso all’utero.

Una volta aperta la cavità addominale, si procede con un’altra incisione direttamente sull'utero per estrarre il bambino e si procede al clampaggio e al taglio del cordone ombelicale e alla rimozione della placenta.

L’ultima fase consiste nella riparazione mediante sutura delle incisioni praticate.

La durata dell’operazione è in media di 45 minuti in assenza di complicazioni.

Il recupero post-operatorio

Dopo il parto cesareo, di solito, la madre e il bambino rimangono in ospedale per 2 o 3 giorni.

Già il giorno dopo l’intervento è auspicabile che la donna si mobilizzi per rendere il recupero più veloce ed evitare il rischio di complicanze post-chirurgiche.

La cicatrice deve essere mantenuta sterile perché non si sviluppino infezioni.

Il personale sanitario monitorerà anche lo stato alimentare della donna, l’idratazione, la regolare emissione di urina e l’evacuazione.

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