La gastrectomia: indicazioni, tecniche chirurgiche e dieta post-intervento
La gastrectomia è l’intervento chirurgico finalizzato alla rimozione totale o parziale dello stomaco.
La gastrectomia
Viene eseguita prevalentemente nei casi di tumore dello stomaco e può consistere in:
- gastrectomia totale: asportazione completa dello stomaco e dei linfonodi adiacenti;
- gastrectomia subtotale o parziale: asportazione di una sola parte dello stomaco e dei linfonodi regionali.
Sono diverse le condizioni che possono richiedere la gastrectomia, la rimozione parziale o totale dello stomaco; tra queste si annoverano:
- adenocarcinoma dello stomaco;
- lesioni gastriche non adenocarcinomatose, quali ad esempio GIST o tumori neuroendocrini;
- perforazione gastrica causata da patologia ulcerosa, che può richiedere un intervento chirurgico urgente;
- gastrite acuta emorragica: questo quadro configura una situazione di urgenza, e la chirurgia si rende necessaria solo qualora vi sia stato un fallimento della terapia medica e delle tecniche endoscopiche o di radiologia interventistica.
Tumore allo stomaco
Il cancro allo stomaco è la quinta neoplasia più frequente in Europa.
Spesso il tumore dello stomaco non viene diagnosticato in una fase precoce a causa della sintomatologia sfumata ed aspecifica.
I sintomi più frequentemente riportati dai pazienti sono:
- disturbi della digestione;
- pesantezza dopo i pasti, difficoltà nell’alimentazione, che può manifestarsi in alcuni casi con episodi di vomito;
- feci di colore più scuro;
- calo di peso anche con un regime dietetico regolare.
Questi sintomi, soprattutto nelle fasi iniziali, possono essere più sfumati e non concomitanti, ma in caso siano fenomeni ricorrenti è bene effettuare controlli per identificare la causa, in quanto nella maggior parte dei casi il cancro allo stomaco viene riscontrato in fasi già avanzate della patologia.
La diagnosi e lo staging precoce possono permettere un trattamento chirurgico radicale.
Le tecniche chirurgiche di gastrectomia
La gastrectomia totale o subtotale viene eseguita in anestesia generale.
L’intervento chirurgico può essere eseguito per via:
- laparotomica: tradizionale, con il taglio;
- mini-invasiva: laparoscopica o robot-assistita.
Quest’ultima sta avendo una sempre maggior diffusione, soprattutto nelle forme neoplastiche non avanzate.
La tecnica mini-invasiva prevede la creazione di 3 o 4 piccole incisioni all’altezza dell’addome attraverso le quali si introducono la telecamera collegata ad un monitor (il laparoscopio) e gli strumenti chirurgici:
Il tipo di intervento chirurgico (gastrectomia totale o subtotale) viene stabilito in base alla localizzazione della lesione neoplastica, effettuata attraverso:
- l’esofagogastroduodenoscopia;
- la TAC addome con mezzo di contrasto,
strumenti fondamentali per la diagnosi e la stadiazione delle neoplasie dello stomaco.
La corretta stadiazione può inoltre permettere di stabilire se vi sia indicazione all’esecuzione di una chemioterapia neoadiuvante, cioè prima dell’intervento chirurgico.
L’intervento, in entrambi i casi, prevede l’asportazione dei linfonodi, la linfadenectomia.
L’asportazione dei linfonodi che vengono analizzati, insieme allo stomaco, nell’esame istologico, consente una stadiazione anatomo-patologica completa, sulla base della quale si stabilisce l’indicazione all’esecuzione di una chemioterapia adiuvante post-operatoria.
La convalescenza
La gastrectomia può provocare, nell’immediato periodo post-operatorio, una perdita di peso, in quanto dopo l’operazione il senso di sazietà arriva più rapidamente, viste le ridotte dimensioni dello stomaco.
Dieta dopo gastrectomia
Per evitare questo fenomeno, dopo l’intervento di gastrectomia si consiglia di:
- consumare almeno 6 piccoli pasti al giorno, scegliendo alimenti dall’alto valore nutritivo;
- evitare durante e subito dopo il pasto una stazione distesa, per permettere una progressione più agevole degli alimenti;
- masticare lentamente e a lungo i cibi, in modo che parte della digestione inizi dalla bocca;
- assumere l’acqua fuori dai pasti (almeno 1,5 - 2 litri al giorno);
- assumere cibi contenenti ferro facilmente assorbibile, come la carne rossa;
- evitare la frittura degli alimenti, privilegiando le cotture al forno, al vapore o in padella;
- assumere integratori vitaminici qualora si verifichino carenze nutrizionali (in base al parere medico).