L’ernia inguinale: sintomi, intervento e convalescenza
L’ernia inguinale non prevede un trattamento medico, ma si cura con l'intervento di ernioplastica inguinale e comporta la riparazione della parte anteriore della parete addominale, il canale inguinale, da cui è fuoriuscito il sacco dell’ernia.
L’operazione prevede il riposizionamento del contenuto erniato nella sua zona d’origine, può essere svolto in regime ambulatoriale, permettendo al paziente il ritorno a casa in giornata o prevedere anche una notte di ricovero.
L'ernia inguinale
L’ernia inguinale è la conseguenza dell’indebolimento della parete addominale, l'anello inguinale interno o fascia trasversalis, che favorisce la fuoriuscita del contenuto della cavità in questione.
Questa fuoriuscita può essere:
- di tessuto adiposo;
- di una parte dell’intestino;
- di un intero organo, come la vescica.
I sintomi dell'ernia inguinale
Il sintomo principale è il rigonfiamento all’altezza dell’inguine, che varia durante l’arco della giornata, a seconda che il paziente sia:
- in piedi;
- faccia uno sforzo;
- in posizione sdraiata .
L’aumento di dimensione dell’ernia può essere dato da diverse circostanze, come:
- camminare;
- sforzi a livello addominale;
- affaticamento.
È possibile che la zona erniata sia accompagnata da dolore e, nei pazienti di sesso maschile da un fastidio al testicolo.
Il rigonfiamento tende a diminuire la sera quando si va a dormire.
Se, una volta a letto, questo non dovesse accadere, si consiglia di chiamare il proprio medico, in quanto è possibile che sia necessario un intervento d’urgenza.
L'intervento di ernia inguinale
L’ernia inguinale non prevede un trattamento medico.
L’unica possibilità di guarigione è l'intervento chirurgico di ernioplastica.
L'ernioplastica è sempre indicata nei casi sintomatici, ossia quando c’è dolore, o quando da fastidio.
Nei casi asintomatici, ossia quando non dà alcun fastidio, non è sempre indicato l’intervento chirurgico; si valuterà caso per caso, in base all’età del paziente e alle possibili patologie associate.
In alcuni casi è necessario l’intervento chirurgico in urgenza, in particolare si procede quando:
- I visceri fuoriuscite causano vomito, nausea e dolore alla parte addominale: l'ernia intasata;
- nella zona fuoriuscita viene a mancare l’apporto di sangue adeguato, fenomeno conosciuto come ernia strozzata.
Le tecniche chirurgiche
L’intervento chirurgico di ernia inguinale può essere effettuato sia mediante una piccola incisione inguinale di circa 8 cm, il metodo tradizionale, sia mediante 3 piccole incisioni di 7 mm, il metodo laparoscopico.
Intervento di ernia inguinale in laparoscopia
In entrambi casi, dopo aver riposizionato il contenuto dell’ernia all’interno della cavità addominale, si posizionerà un retina di materiale molto leggero biocompatibile.
La durata dell'intervento
L’intervento per l’ernia inguinale ha una durata media compresa tra i 30 e i 60 minuti, a seconda:
- della complessità dell’ernia;
- delle condizioni generali del paziente.
Raramente ha una durata maggiore.
La convalescenza
Le complicanze dopo intervento di ernioplastica sono rare.
Tuttavia, nello loro rarità, le più comuni sono:
- l’infezione della ferita;
- il sanguinamento;
- la raccolta di siero;
- il dolore post operatorio.
Nei primi giorni post operatori è necessario evitare:
- di mettersi alla guida per almeno 2 settimane, in base al parere medico);
- l’attività sportiva, per le prime 2 - 4 settimane.
La recidiva
L’ernia inguinale recidiva nel 1% dei casi trattati.
Per evitare un’ulteriore erniazione, viene spesso prescritta una ginnastica specifica con l’intento di rinforzare la muscolatura e prevenire un'eventuale altra fuoriuscita.
Gli sforzi fisici, a questo proposito, vanno comunque evitati per almeno 6 settimane, per permettere una guarigione ottimale.
Inoltre, si consiglia di assumere tanta acqua e di mantenere il peso corporeo stabile nel post-operatorio nei successivi due mesi dall’intervento.