L’isterectomia extrafasciale
L’isterectomia extrafasciale (o radicale) è una procedura chirurgica mediante la quale vengono asportati:
- l’utero;
- le tube di Falloppio;
- la cervice;
- il parametrio;
- la parte superiore della vagina.
In alcuni casi può rendersi necessaria anche l’asportazione dei linfonodi pelvici e addominali, o la rimozione dell’omento e dell’appendice.
L'isterectomia extrafasciale
Questo tipo di intervento si esegue in caso di:
- tumore dell'utero o dell'endometrio;
- tumore della cervice.
Trachelectomia radicale
In caso di carcinoma della cervice in stato iniziale, è possibile rimuovere la cervice uterina, il tessuto circostante, la parte superiore della vagina e i linfonodi pelvici, lasciando però in sede l’utero.
Questa soluzione permette di preservare lo stato di fertilità della paziente.
Annessiectomia
La rimozione delle ovaie (annessiectomia) negli interventi di isterectomia può in alcuni casi essere evitata, in particolare nelle pazienti sotto i 50 anni e negli stadi precoci di malattia neoplastica o laddove mantenere gli annessi non aumenti il rischio di recidiva di malattia.
In caso invece l’asportazione delle ovaie risulti inevitabile e dove non risulti controindicata, si può utilizzare la terapia ormonale, in sostituzione degli ormoni un tempo prodotti dalle ovaie.
La convalescenza dopo l'isterectomia extrafasciale
In seguito a un intervento di isterectomia extrafasciale è previsto un periodo di ricovero ospedaliero.
I tempi di degenza dipendono dal tipo di intervento eseguito e in genere variano da 2 a 7 giorni.
Durante il periodo di ricovero, la paziente verrà sottoposta a terapia antidolorifica e porterà un catetere vescicale per un numero variabile di giorni a seconda della radicalità dell’intervento.
In caso di isterectomia con accesso addominale, potrebbe essere necessario inserire durante l’intervento dei tubi di drenaggio per evitare gli accumuli di liquidi o monitorare eventuali emorragie.
È importante in fase post operatoria eseguire, se necessario con l’aiuto di un infermiere, esercizi di movimento delle gambe e di respirazione. Appena possibile la paziente verrà incoraggiata ad alzarsi in piedi e camminare.
I tempi di recupero variano in base all'invasività della tecnica utilizzata e allo stato fisico della paziente. In genere oscillano tra le 4 e le 8 settimane.
Oltre alle complicazioni generiche legate agli interventi chirurgici e all’anestesia, in caso di isterectomia extrafasciale si potrebbero riscontrare:
- emorragie intra e post-operatorie;
- lesioni vescicali e/o uretrali (se non curate possono degenerare in fistole);
- insorgenza di infezioni nelle ferite chirurgiche;
- stitichezza o incontinenza;
- globo vescicale;
- prolasso vaginale.