L’esame istologico: cos’è, a cosa serve e come si esegue
L'esame istologico è una componente fondamentale della pratica medica, ricopre un ruolo cruciale nella diagnosi e nella gestione di numerose patologie.
L'esame istologico
L'esame istologico è una procedura diagnostica che prevede l'analisi microscopica di campioni di tessuto e in particolare delle cellule che lo compongono.
Questi campioni vengono esaminati al microscopio da un patologo, un medico specializzato nell'interpretazione delle alterazioni cellulari e tissutali.
L'obiettivo principale dell'esame istologico, o istopatologico, è fornire informazioni dettagliate su:
- la struttura;
- la composizione;
- le eventuali anomalie dei tessuti,
al fine di ottenere una diagnosi accurata.
A cosa serve l'esame istologico
L'esame istologico serve a eseguire diagnosi differenziali tra tumori maligni e benigni, all'analisi delle alterazioni cellulari, alla diagnosi delle malattie autoimmuni e a evidenziare infezioni.
Distinguere tra tumori maligni e benigni
L'esame istopatologico consente di distinguere tra tumori maligni e benigni, valutando:
- il grado di differenziazione delle cellule tumorali;
- l'invasione dei tessuti circostanti;
- la presenza di metastasi.
Queste informazioni sono fondamentali per determinare la gravità del tumore e per pianificare il trattamento più appropriato.
Analizzare le alterazioni delle cellule nelle malattie infiammatorie
Nelle malattie infiammatorie, l'esame istologico permette di osservare le alterazioni cellulari caratteristiche, come:
- l'infiltrato di cellule infiammatorie;
- la presenza di tessuto cicatriziale;
- la perdita di cellule specifiche.
Diagnosticare malattie autoimmuni
L'esame istologico riveste un ruolo chiave nella diagnosi delle malattie autoimmuni.
Per esempio, l'analisi di tessuti interessati da malattie come il lupus eritematoso sistemico o l'artrite reumatoide può rivelare caratteristiche istopatologiche specifiche, come la presenza di infiammazione, deposizione di immunocomplessi o danni ai tessuti.
Identificare infezioni batteriche, virali o fungine
L'esame istologico è utilizzato, infine, per identificare la presenza di infezioni causate da agenti patogeni come batteri, virus o funghi. Tramite questo esame è possibile osservare i segni caratteristici di infezione, come:
- l'infiammazione;
- la necrosi tissutale;
- la presenza di microrganismi specifici.
Come si esegue l'esame istopatologico
Le tipologie di campioni tissutali utili per l’analisi possono essere:
- di piccole dimensioni (come in caso di biopsia);
- interi organi o masse.
Biopsia
La biopsia è una delle procedure più comuni che precedono l’esame istopatologico, consiste nel prelievo di un piccolo campione di tessuto da una specifica area del corpo.
Esistono diverse tipologie e tecniche per eseguire la biopsia; tra queste si annoverano:
- l’agobiopsia, una biopsia percutanea con ago sottile;
- la biopsia endoscopica, che non richiede l’intervento chirurgico (eseguita per organi interni);
- la biopsia perioperatoria, eseguita prima dell’intervento;
- la biopsia intraoperatoria eseguita durante un intervento chirurgico.
Rimozione di un'intera massa o organo
In alcuni casi, l’analisi istopatologica può essere fatta a seguito di rimozione di un'intera massa o organo.
Questa metodica è generalmente presa in considerazione nella rimozione di un tumore o di un organo affetto da una malattia.
L’analisi istopatologica in questo caso fornisce una visione più completa della situazione, permettendo di:
- stabilire la natura e l’estensione delle lesioni;
- definire la corretta esecuzione dell'asportazione;
- analizzare lo stadio di un tumore.