Tumore al cervello: tipologie, sintomi, diagnosi e percorso di cure
Per tumore al cervello si intende una condizione in cui si verifica una crescita incontrollata di cellule nel cervello, che ne altera il funzionamento.
Le forme tumorali primitive del cervello sono molto rare, mentre sono più frequenti i tumori metastatici, ovvero originati in altri distretti del corpo.
Il tumore al cervello
Il tumore al cervello può interessare numerose zone, per cui ne esistono diverse tipologie.
Possiamo fare, ad ogni modo, una prima distinzione tra tumori gliali e non gliali.
Glioma
La neoplasia gliale, o glioma, rappresentano circa il 40% dei tumori al cervello, e nasce dalle cellule della glia che hanno l’importante compito di fornire nutrimento ai neuroni.
In base alla velocità di sviluppo si parla di gliomi di basso grado (allo stadio I e II) e di alto grado (III e IV).
I gliomi al III stadio vengono anche chiamati anaplastici, mentre al IV si parla di glioblastomi.
In base alla sede di sviluppo si possono identificare altri tumori:
- astrocitoma (sviluppato a partire dagli astrociti);
- oligodendroglioma (che si sviluppa dagli oligodendrociti);
- ependimoma (quando origina nelle cellule ependimali).
Tumori non gliali
Vengono considerati tumori non gliali tutte quelle forme che non originano dalle cellule della glia.
Tra questi si annoverano:
- il medulloblastoma, il tumore più diffuso nell’infanzia;
- il meningioma, che origina nell’aracnoide;
- il germinoma, che può originare in diverse parti del corpo, particolarmente responsivo ai trattamenti chemio e radioterapici;
- il neurinoma dell’acustico, tumore che interessa la guaina dell’ottavo nervo cranico;
- il craniofaringioma, originato da residui di cellule embrionali nei pressi dell’ipofisi;
- i linfomi primitivi;
- i tumori dell’ipofisi, che mostrano sintomi specifici in base all’eccessiva produzione di un particolare ormone ipofisario.
I sintomi del tumore al cervello
Le manifestazioni sintomatologiche dei tumori cerebrali sono varie, legate principalmente alla zona in cui si sviluppano e alla loro grandezza, per cui mostrano sintomi sia nelle forme benigne che in quelle maligne.
In linea di massima si può affermare che i sintomi si presentano nel lato del corpo opposto all’emisfero in cui si trova il tumore, nello specifico mostrando indebolimento o paralisi di un arto.
Considerando, infine, che lo spazio disponibile per la crescita del tumore nel cervello è ridotto, si verifica un accumulo di liquido (edema), che può causare un innalzamento della pressione endocranica.
Più nello specifico, invece, i sintomi possono essere profondamente differenti, come:
- forte mal di testa refrattario ai trattamenti farmacologici;
- crisi epilettiche (che assieme al mal di testa sono i sintomi più comuni);
- variazioni della personalità e del carattere;
- progressiva perdita della deambulazione e difficoltà nella coordinazione;
- confusione generalizzata;
- disturbi del linguaggio;
- problemi all’udito;
- problemi all’equilibrio;
- disturbi visivi;
- nausea;
- vomito;
- perdita dell'appetito;
- disturbi emotivi;
- progressiva ipoestesia (perdita parziale o totale della sensibilità);
- nel bambino, ritardi nella crescita.
La diagnosi
La diagnosi di tumore al cervello deve tenere in considerazione la sintomatologia riscontrata (in particolare se il mal di testa assume caratteristiche specifiche o si presentino crisi epilettiche mai viste prima) e si avvale, per la conferma, degli esami di imaging, come:
- risonanza magnetica;
- la tomografia computerizzata.
Si ricorre, infine, a biopsia del tumore per comprenderne la malignità, in alcuni casi eseguita con tecnica stereotassica.
Inoltre, oggi, le moderne tecniche di risonanza funzionale permettono di sapere quali aree cerebrali adiacenti e quali fibre nervose sono coinvolte per permettere al chirurgo di eseguire la procedura chirurgica rispettando tali aree.
Le cure del tumore al cervello
Il trattamento dei tumori cerebrali è variabile e può prevedere:
- l’intervento chirurgico (craniotomia);
- la radiochirurgia senza incisioni (con raggi gamma o fasci protonici);
- l’inserimento di un impianto che rilascia gradualmente un farmaco chemioterapico;
- l’applicazione di uno shunt per drenare il liquido cerebrospinale (nell’addome, in cui viene smaltito, grazie ad un impianto sottocutaneo);
- la chirurgia stereotassica.
Craniotomia per asportazione della lesione
La craniotomia viene utilizzata nei casi in cui la rimozione sia agevole, vista la delicata area di intervento.
In alcuni casi, infatti, la rimozione con intervento chirurgico tradizionale è sconsigliata per via della localizzazione del tumore, per cui si ricorre a tecniche differenti.
La craniotomia prevede l’esecuzione di un accesso allo spazio intracranico, per poi rimuovere il tumore.
Oggi la tecnologia permette al chirurgo di asportare la lesione avendo un monitoraggio continuo delle funzioni cerebrali al fine di preservare la funzione neurologica.
In alcuni casi tali tecniche possono prevedere una chirurgia in condizioni di veglia (ad esempio per le neoplasie delle aree del linguaggio).
Inoltre, oggi tecniche di fluorescenza intraoperatoria, permettono di ‘illuminare’ il tumore al fine di distinguere il tessuto sano dal patologico, al fine di ottenere la massima estensione possibile della resezione.
La tecnologia, oggi permette, inoltre, di navigare all’interno dello spazio intracranico e di usare strumenti di resezione particolarmente sofisticati.
Questo supporto tecnologico molto avanzato in neurochirurgia permette di massimizzare la resezione della neoplasia preservando la funzione neurologica del paziente.
Radiochirurgia (Gamma Knife o fasci protonici)
La radiochirurgia è generalmente utilizzata per le metastasi cerebrali, in cui vengono individuate meno di 4 lesioni.
Chirurgia stereotassica
La chirurgia stereotassica consente di individuare e operare alcuni tumori cerebrali a scatola cranica chiusa.
In questo modo è possibile ottenere un’immagine in 3D del cervello, in modo da localizzare con precisione il tumore; si utilizza anche per localizzare la zona della biopsia o per comprendere in che modo inserire gli impianti o gli shunt.