L’esofagectomia
L’esofagectomia è l’intervento di asportazione dell’esofago, totale o parziale.
Si tratta di una procedura chirurgica che si rende necessaria quando il transito attraverso il viscere è ostacolato dalla:
- presenza di un tumore;
- una stenosi infiammatoria.
Indicazioni per l'intervento
Il tumore dell’esofago è correlato allo stile di vita e, in particolare, alle abitudini alimentari.
Esistono delle condizioni di pre-cancerosi, ovvero di situazioni cliniche che possono trasformarsi in un tumore dell’esofago, tra queste:
- l’esofago di Barrett, indotto dalla malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE);
- la displasia provocata dal ristagno di cibo, tipica dell’acalasia esofagea.
In altri casi il tumore si sviluppa senza dare precedenti quadri clinici.
Il carcinoma dell’esofago non è tra le neoplasie solide più frequenti, ma proprio per la sua localizzazione, l’esofago è l’unico viscere che attraversa tre compartimenti anatomici, ovvero il collo, il torace e l’addome, e per la sua relativa rarità richiede di essere trattato in centri specializzati, capaci di approcciare un alto numero di pazienti e con approccio multidisciplinare.
Altra indicazione all’esofagectomia è rappresentata dalle stenosi infiammatorie: si tratta di restringimenti - anche totali - dell’esofago indotti dalla cicatrizzazione di lesioni provocate da:
- un reflusso gastro-esofageo importante;
- dall’assunzione, accidentale o a scopo suicida, di sostanze caustiche.
L'intervento chirugico di esofagectomia
L'esofagectomia è così eseguita.
Tempo demolitivo
È la rimozione di tutto l’esofago o di una parte di esso comprendente la lesione:
- tumorale;
- infiammatoria.
Quando si tratta di tumore si asportano contemporaneamente anche le linfoghiandole regionali, la linfoadenectomia, del distretto toracico e/o addominale.
Tempo ricostruttivo
L’intervento di esofagectomia prevede sempre un tempo ricostruttivo: bisogna cioè ripristinare la continuità del tratto alimentare sostituendo il tratto di esofago asportato con un altro viscere. Laddove possibile, lo stomaco è il naturale organo deputato a questa funzione: la tubulizzazione e trasposizione gastrica.
Quando lo stomaco non è utilizzabile, si può ricorrere al:
- digiuno;
- colon.
L’impiego del colon è frequente nelle stenosi da caustici, l'esofago-colonplastica.
Esofagectomia: tecniche chirurgiche
L’intervento viene effettuato in anestesia generale.
Esofagectomia totale
Si esegue generalmente con tre accessi, esofagectomia secondo McKeown, ovvero con incisione al collo (sinistra), al torace (destra) e all’addome (mediana).
L’anastomosi, cioè il ricongiungimento viscerale avviene al collo.
Esofagectomia transiatale
In casi selezionati si può eseguire una esofagectomia evitando di aprire il torace, esofagectomia transiatale secondo Orringer.
L’anastomosi, cioè il ricongiungimento viscerale avviene sempre al collo.
Esofagectomia parziale
L'esofagectomia subtototale si esegue generalmente con due accessi, esofagectomia secondo Ivor-Lewis, ovvero con incisione all’addome ed al torace, ove viene effettuata l’anastomosi.
Esofagectomia laparoscopica
Attualmente è possibile eseguire il tempo addominale, il tempo toracico o entrambi ricorrendo alla chirurgia mininvasiva laparoscopica o toracoscopica.
Ciò garantisce un miglior controllo del dolore post-operatorio e una ripresa molto più rapida.
Recupero post-operatorio
Si tratta comunque di interventi elaborati e di alta chirurgia, al termine dei quali è preferibile osservare il paziente in ambiente intensivo per le prime 24 ore.
Per qualche giorno dopo l’operazione il paziente dovrà restare a digiuno e sarà nutrito per via endovenosa o tramite un piccolo catetere inserito nell’intestino durante l’intervento, la digiunostomia nutrizionale.
Dopo aver controllato l’integrità dell’anastomosi, si procede al graduale ripristino dell’alimentazione, in genere dopo 6-9 giorni.
Conseguenze
Per i primi tempi dopo l’intervento si potrà assistere ad un calo ponderale fisiologico.
L’alimentazione, che durante i primi periodi dovrà essere necessariamente frazionata, pasti piccoli e frequenti, col passare dei mesi tenderà a ritornare alla normalità.