Le operazioni alla spalla: indicazioni, interventi, durata e recupero post-operatorio
Le operazioni alla spalla sono oggi eseguite tramite un approccio di tipo artroscopico, in questo modo l’intervento diventa mininvasivo.
È quindi possibile:
- avere tempi più brevi di recupero per il paziente;
- risparmiare i tessuti naturali del paziente con minori aree di resezione.
A livello della spalla risiedono tre ossa davvero importanti, ovvero clavicola, scapola e omero e ben cinque articolazioni:
- scapolo-omerale;
- acromioclavicolare;
- sternoclavicolare;
- scapolotoracica;
- sottodeltoidea.
Infine, vi è il complesso muscolo-tendineo chiamato cuffia dei rotatori, che stabilizza e permette il movimento dell’articolazione della spalla.
Le operazioni alla spalla
Le operazioni della spalla si possono dividere in due grandi categorie:
- la chirurgia artroscopica della spalla;
- la chirurgia protesica della spalla.
Le operazioni della spalla in artroscopia si eseguono grazie all’inserimento di una sonda che trasmette immagini ad alta definizione della cavità articolare a un monitor.
In questo modo è possibile visualizzare le strutture interne e operare senza dover praticare incisioni di grande entità.
Le operazioni protesiche della spalla prevedono l’impianto di una protesi totale o parziale,al fine di eliminare il dolore e ripristinare il movimento.
Quando una spalla va operata
Le operazioni alla spalla sono indicate in presenza di problematiche di tipo articolare e muscolo-tendinee come:
- lesione della cuffia dei rotatori;
- lesione ai legamenti articolari della spalla;
- resezione delle calcificazioni tendinee (tendinite calcifica della spalla);
- trattamento delle lussazioni;
- riparazione delle lesioni cartilaginee del labbro glenoideo;
- stabilizzazione dell’instabilità della spalla (lussazioni frequenti e lassità dei legamenti);
- eliminazione di corpi mobili articolari (osteofiti dovuti all’artrosi);
- decompressione del tendine del sovraspinato (sindrome da conflitto subacromiale);
- riparazione delle lesioni riguardanti l’origine del capo lungo del bicipite brachiale.
Le protesi alla spalla sono consigliate, invece, in presenza di grave artrosi, quando la cartilagine della spalla risulta tanto usurata da determinare:
- la dissoluzione dello spazio articolare tra omero e scapola;
- la deformazione delle superfici articolari;
- la comparsa di osteofiti.
Si può eseguire questo tipo di intervento sia a seguito di osteoartrite degenerativa dovuta all’età che a gravi fratture della spalla o artropatia della cuffia dei rotatori.
Una delle cause primarie di intervento protesico della spalla sono però l’artrosi della spalla primaria oppure l’artrosi della spalla secondaria.
Nel caso dia artrosi secondaria le cause scatenanti possono essere di tipo:
- traumatico;
- metabolico (gotta o diabete);
- pratiche usuranti (sia sportive che lavorative);
- malformazioni anatomiche;
- malattie infiammatorie (l’artrite reumatoide).
I sintomi a carico della spalla in questo caso sono:
- dolore frequente;
- instabilità articolare;
- compromissione della funzionalità della spalla;
- dolore che si irradia fino al collo;
- rigidità articolare;
- formicolio e senso di intorpidimento;
- spalla congelata (spalla bloccata);
- ipotonia muscolare;
- atrofia muscolo-tendinea.
Come viene fatto l'intervento alla spalla
Il paziente che si prepara a un’operazione della spalla deve interrompere le terapie a base di anticoagulanti e presentarsi a digiuno completo il giorno dell’operazione (almeno 8-10 ore).
Ulteriori indicazioni vengono fornite dallo specialista durante le fasi di preparazione all’intervento.
Le operazioni alla spalla vengono eseguite principalmente in artroscopia, per questo vengono praticate alcune mini-incisioni di circa 1 cm (dalle 2 alle 3).
Dopo aver fatto questo viene iniettata una soluzione salina che ha effetti detergenti per l’articolazione e lubrificante per l’artroscopio.
Una telecamera collegata allo strumento permetterà al chirurgo di ingrandire le varie strutture e operare senza ulteriori incisioni.
Nel caso di lesioni dei tendini essi vengono suturati con fili e ancorati con viti e/o ancorette alla testa dell’omero.
In caso di intervento di chirurgia protesica della spalla il chirurgo, dopo l’incisione sulla parte anteriore della spalla, rimuove le componenti ossee usurate e le sostituisce.
Esistono tre diversi tipi di intervento di questo tipo:
- protesi totale;
- emiartroplastica (quando si procede alla sola sostituzione della testa dell’omero);
- protesi inversa di spalla (quando le fratture sono gravi e si vuole consentire la mobilizzazione dell’articolazione grazie al muscolo deltoide al posto della cuffia dei rotatori).
La durata delle operazioni alla spalla
Le operazioni della spalla durano in media dai 40 minuti alle 2 ore.
La variazione di tempo dipende dalle complicazioni incontrate e dalla difficoltà dell’intervento da eseguire.
Il recupero post-operatorio
Dopo l’intervento al paziente è prescritto un tutore articolare per la protezione della spalla, per un tempo variabile dai 10 ai 30 giorni a seconda dell’intervento eseguito.
Per le prime due settimane si consiglia di tenere il braccio a riposo il più possibile, di fare impacchi di ghiaccio di 15 minuti 4 volte al giorno e prendere gli antinfiammatori prescritti.
È, infine, necessario effettuare ginnastica e fisioterapia per recuperare la mobilità dell’arto e rafforzare la muscolatura.