L’isteroscopia: quando farla e differenza tra diagnostica e operativa
L’isteroscopia è una tecnica endoscopica che permette la visualizzazione diretta della cavità uterina e l’eventuale concomitante asportazione di patologie endouterine.
L'isteroscopia
L’isteroscopia si esegue con l’ausilio di un isteroscopio, strumento rigido/semirigido connesso ad una telecamera e ad una fonte luminosa che permettono la visualizzazione della cavità uterina su un monitor.
L’ingresso in cavità uterina avviene con l’ausilio di ”acqua”, una soluzione fisiologica che permette la dilatazione atraumatica del canale cervicale ed un lavaggio continuo della cavità uterina stessa che ne permette la corretta visualizzazione.
È una pratica chirurgica semplice, dalla durata breve e in genere priva di complicanze.
Può essere effettuata, a seconda dei casi, con la paziente:
- sveglia;
- in sedazione;
- in anestesia generale,
prevedendo un controllo post-procedura di poche ore o tutt’al più, nei casi di procedure più complesse, una degenza ospedaliera breve, di solito una notte.
È una procedura che viene eseguita quasi sempre in vaginoscopia, pertanto senza l’ausilio di speculum, o dilatatore vaginale, per cui può essere eseguita anche in pazienti virgo (donne che non hanno mai avuto rapporti).
8 donne su 10 avranno bisogno, almeno una volta nella loro vita, di essere sottoposte ad isteroscopia per:
- sanguinamento uterino anomalo;
- infertilità;
- sospetto di patologia neoplastica.
L'isteroscopia diagnostica
Negli ultimi anni, l’evoluzione tecnologica applicata all’isteroscopia ha portato ad una sensibile miniaturizzazione dello strumentario, permettendo il passaggio dal tradizionale approccio dicotomico, caratterizzato da isteroscopia diagnostica ambulatoriale, seguita da resettoscopia in sala operatoria, l'isteroscopia operativa, all’unificazione in un unico tempo denominato "See&Treat", ossia visualizzazione e concomitante asportazione della patologia endouterina in un unico tempo, con numerosi vantaggi per le pazienti.
L'isteroscopia operativa
Nell’approccio "See&Treat", appunto, si annulla la distinzione tra isteroscopia diagnostica e isteroscopia operativa, introducendo il concetto di una singola procedura in cui la parte operativa è perfettamente integrata nel work-up diagnostico, permettendo la rimozione della patologia endouterina nello stesso momento in cui viene visualizzata.
Quando fare un'isteroscopia
Le indicazioni al trattamento isteroscopico sono pertanto molteplici:
- diagnosi tramite biopsia del carcinoma dell’endometrio e della cervice uterina;
- trattamento conservativo del carcinoma dell’endometrio in pazienti giovani desiderose di gravidanza;
- diagnosi e trattamento della infertilità femminile associata a fattore uterino;
- la diagnosi e il trattamento di patologie benigne endocavitarie, come polipi e miomi;
- diagnosi e trattamento delle malformazioni uterine, come setti uterini e utero a T;
- la diagnosi e il trattamento del sanguinamento uterino anomalo in pazienti in età fertile e in post-menopausa;
- diagnosi e trattamento del materiale deciduo-coriale ritenuto, come il materiale placentare ritenuto dopo il parto o dopo revisione della cavità uterina in seguito ad aborto;
- rimozione di corpi estranei quali lost IUD, la "spirale”.
Quanto durano le perdite dopo l'isteroscopia?
Sarà normale che la paziente presenterà perdite di “acqua mista a sangue” per circa una settimana dopo la procedura.
È dolorosa?
Crampi addominali o dolori alla schiena scompaiono di solito entro 2-3 ore dopo la procedura e possono essere gestiti con gli antidolorifici che la paziente assume normalmente quando ha il ciclo mestruale.
Raramente possono manifestarsi nausea, vomito e sincope (svenimento).
Nei giorni successivi al trattamento, è altamente consigliato di rivolgersi al proprio medico nei rari casi in cui si presentino:
- febbre alta;
- sanguinamento uterino profuso;
- forti dolori addominali;
- perdite vaginali maleodoranti.
Ha complicanze?
Per quanto riguarda eventuali complicanze, queste sono rare, meno dell’1% dei casi, e consistono in:
- perforazione uterina con possibile emorragia nella cavità addominale;
- lesioni del collo dell’utero;
- infezioni;
- reazioni allergiche.
È possibile una gravidanza dopo l'isteroscopia?
L’isteroscopia non comporta rischi per la fertilità, anzi è stato dimostrato che la probabilità di concepimento aumenta nei 2-3 mesi successivi alla procedura di isteroscopia, probabilmente perché la soluzione fisiologica utilizzata durante la procedura effettua un “lavaggio” della cavità uterina e delle tube che facilita la possibilità di concepimento spontaneo.