La degenerazione maculare senile: tipologie, sintomi, cause e terapia
La degenerazione maculare senile colpisce la macula, ovvero la porzione centrale e più nobile della retina, è strettamente legata all’invecchiamento ed è la principale causa di perdita grave della visione centrale dopo i 55 anni.
È un fenomeno, come suggerisce il nome, legato all’invecchiamento, che interessa la porzione centrale della retina: la macula.
Di questa patologia si possono distinguere due forme di degenerazione maculare senile:
- umida, o essudativa;
- secca, o atrofica.
Interessando la macula, questa degenerazione provoca un progressivo peggioramento della visione centrale.
Sebbene non vi siano sempre cure efficaci per tutti i tipi di maculopatia, è possibile monitorarne la comparsa e seguirne l’andamento onde limitare la sua progressione.
Sono state studiate, infine, diverse terapie conservative per i soggetti colpiti da questa patologia oculare.
La degenerazione maculare senile
La degenerazione maculare senile (DMS) è legata all’invecchiamento e provoca un progressivo calo della visione centrale spesso accompagnato da metamorfopsie (visione distorta).
Questa patologia, come abbiamo già visto, si può sviluppare in due forme differenti:
- maculopatia umida;
- maculopatia secca.
La degenerazione maculare senile umida si presenta inizialmente solitamente con delle lesioni al di sotto della macula, chiamate drusen, poi seguite da una formazione anomala di nuovi vasi sanguigni sotto la retina.
Questa formazione di nuovi vasi viene chiamata membrana neovascolare sottoretinica ed è responsabile dell’evoluzione essudativa della patologia e degli episodi emorragici ed essudativi sottoretinici.
La degenerazione maculare senile secca comporta la presenza di drusen, che possono definirsi come accumuli di materiali cellulari degenerati, associati solitamente a fenomeni atrofici dell’epitelio pigmentato retinico e dello strato dei fotorecettori.
I sintomi della degenerazione maculare senile
La fase iniziale della malattia può essere asintomatica, soprattutto se correlata a un solo occhio.
I sintomi della maculopatia senile sono:
- riduzione della visione centrale;
- calo progressivo della vista;
- presenza di scotomi nel campo visivo (area scura al centro del campo visivo);
- sfuocamento delle parole durante la lettura;
- metamorfopsie ovvero distorsione delle linee dritte.
È bene precisare che la distorsione delle immagini è un sintomo che può comunemente evidenziare una degenerazione maculare umida, mentre il calo lento e progressivo della vista è legato più frequentemente ad una maculopatia secca.
Le cause della maculopatia
Il processo degenerativo maculare si presenta quando il normale metabolismo della retina è impedito ed i maggiori fattori di rischio sono:
- l’età oltre i 55 anni;
- la familiarità genetica.
Di questa patologia ancora non si conoscono le cause specifiche, ma sono stati evidenziati diversi fattori di rischio quali:
- il sesso femminile (questa patologia colpisce con una lieve prevalenza le donne);
- la popolazione caucasica;
- il fumo;
- l’obesità;
- l’ipercolesterolemia;
- una dieta non bilanciata;
- malattie cardiovascolari;
- ipertensione arteriosa.
La diagnosi
La diagnosi di questa malattia viene effettuata dallo specialista tramite accurata visita oculistica, in cui il paziente viene sottoposto ad un attento esame del fondo oculare.
In seguito ad un sospetto diagnostico di questa patologia, lo specialista può avvalersi di esami di approfondimento come:
- l’OCT ed Angio OCT;
- la fluorangiografia retinica;
- l’angiografia al verde di indocianina.
La terapia per la degenerazione maculare senile
La terapia da intraprendere per contrastare la degenerazione maculare senile prevede un’integrazione alimentare ricca di antiossidanti, come:
- zinco;
- zafferano;
- betacarotene;
- vitamina E;
- vitamina C,
dall’azione protettiva e benefica sulla retina.
Nel caso di degenerazione maculare senile essudativa, oltre all’integrazione, l’occhio del paziente può essere trattato con una terapia a base di iniezioni intravitreali di anticorpi monoclonali.
È bene specificare che la possibilità di un trattamento iniettivo nell’occhio non deve spaventare il paziente, in quanto la pratica è poco invasiva ed eseguita dopo la somministrazione di collirio anestetico, per cui indolore.
Sicuramente l’utilizzo della terapia con iniezioni intravitreali ha profondamente modificato negli ultimi 15 anni il decorso della maculopatia di tipo essudativo, riducendo in maniera consistente il calo progressivo del visus dei pazienti affetti.