Il defibrillatore impiantabile
Il defibrillatore impiantabile è un dispositivo che individua:
- i ritmi irregolari del cuore;
- un arresto cardiaco improvviso,
e invia uno shock elettrico al cuore, in modo da evitare danni cerebrali.
La procedura permette di vivere una vita tranquilla, prolungando notevolmente l’aspettativa di vita dei portatori di defibrillatore cardiaco.
Il defibrillatore impiantabile
Il defibrillatore cardiaco trova indicazione nei casi di:
- tachicardia ventricolare;
- fibrillazione ventricolare;
- cardiomiopatia idiopatica o ischemica.
L’intervento viene valutato se gli episodi aritmici non sono dati da condizioni momentanee e reversibili, come l’assunzione di farmaci o l’infarto acuto del miocardio.
Considerando che i defibrillatori cardiaci tendono a trattare la condizione più che a prevenirla, si associa all’impianto anche l’assunzione di farmaci antiaritmici per diminuire gli episodi, diminuendo gli shock: questo consente, inoltre, di far durare di più la batteria del cardioverter.
Il defibrillatore può essere impostato in modi diversi in base alle necessità di trattamento.
Al momento dello shock elettrico, ad ogni modo, si avvertono dei sintomi peculiari, come:
- dolore al petto;
- sensazione di battiti “strani”;
- palpitazioni;
- mancanza d’aria (dispnea);
- sincope.
Anche se i moderni defibrillatori cardiaci permettono il monitoraggio costante, è necessario seguire un follow-up preciso (ogni 6-12 mesi) per permettere di valutare correttamente la condizione.
L’intervento per il defibrillatore impiantabile
L’intervento prevede il posizionamento di un cardioverter sottocutaneo grande quanto un orologio all’altezza del grande dorsale, collegato con degli elettrocateteri al cuore.
Eseguito con anestesia locale, in un primo momento si crea la tasca che permette di posizionare il defibrillatore: successivamente si esegue una piccola incisione al di sotto dello sterno per posizionare l’elettrodo da collegare al cuore.
Una volta posizionato, il cardioverter deve essere testato per calibrare correttamente lo shock: a questo proposito, lo stesso dispositivo induce un’aritmia che viene normalizzata dalla scossa.
In caso sia inadeguata, viene calibrata nuovamente; vengono, infine, chiusi i punti d’accesso.
L’intervento per l’impianto di un defibrillatore cardiaco automatico ha una durata compresa tra i 45 minuti e le 2 ore.
Durata della batteria del defibrillatore cardiaco
La durata media della batteria del defibrillatore impiantabile è compresa tra i 6 e i 12 anni, variabile in base a quante volte interviene con gli shock elettrici.
I nostri modelli di defibrillazione sono personalizzati sulla base delle necessità del paziente e della indicazione della sua patologia, defibrillatori sottocutanei ed endocavitari, e sono per la maggior parte compatibili con la risonanza magnetica nucleare.
La vita con il defibrillatore cardiaco
Il defibrillatore cardiaco impiantabile permette di svolgere tutte le attività giornaliere senza problemi.
Non interferisce, diversamente da quanto si possa pensare, con i metal detector negli aeroporti e i dispositivi elettrici utilizzati quotidianamente, come il microonde; vi sono, tuttavia, alcune apparecchiature tecniche che possono generare grandi interferenze magnetiche, come:
- motoseghe;
- trapani a cavo;
- saldatori,
per cui è bene comunicare eventuali utilizzi al proprio specialista.
È possibile praticare attività fisica senza problemi, anche se si sconsigliano gli sport di contatto come la boxe, in quanto il cardioverter può ricevere colpi accidentali che influiscono sul suo corretto funzionamento.