I sintomi neurologici dell’adenoma ipofisario
I sintomi neurologici dell'adenoma ipofisario variano in base alla dimensione del tumore e alla sua localizzazione. Tra questi riscontriamo:
- cefalea persistente;
- alterazioni visive;
- disfunzione dei nervi cranici;
- alterazioni neurologiche complesse;
- segni di ipertensione intracranica.
L’adenoma ipofisario
L’adenoma ipofisario è un tumore benigno che si sviluppa nella ghiandola ipofisaria, una struttura fondamentale per la regolazione ormonale del corpo.
Sebbene molti adenomi siano asintomatici e scoperti casualmente, quelli di dimensioni significative (macroadenomi) o che producono un eccesso di ormoni possono causare sintomi neurologici significativi.
Questi sintomi derivano principalmente dalla compressione delle strutture circostanti, come il chiasma ottico o i nervi cranici, o dall’incremento della pressione intracranica.
I sintomi neurologici dell’adenoma ipofisario
L’adenoma ipofisario, una neoplasia benigna della ghiandola pituitaria, può provocare sintomi neurologici a causa della compressione delle strutture circostanti.
I disturbi visivi sono tra i più comuni, spesso causati dalla compressione del chiasma ottico, con conseguente riduzione del campo visivo (emianopsia bitemporale).
Cefalea persistente è un altro sintomo frequente, attribuibile alla pressione esercitata sulla dura madre.
Nei casi più avanzati, possono manifestarsi deficit dei nervi cranici, come diplopia o ptosi, a causa del coinvolgimento del seno cavernoso.
Inoltre, compressioni più severe possono causare alterazioni dello stato di coscienza, vertigini o disfunzioni endocrine, legate alla secrezione anomala di ormoni.
Cefalea persistente
Uno dei sintomi neurologici più comuni è il mal di testa, che può essere continuo o peggiorare gradualmente.
La cefalea è causata dalla pressione esercitata dal tumore sulle strutture circostanti. In molti casi, il dolore è localizzato nella regione frontale o dietro gli occhi, senza rispondere facilmente ai comuni analgesici.
Alterazioni visive
Gli adenomi ipofisari di grandi dimensioni possono comprimere il chiasma ottico, la struttura in cui i nervi ottici si incrociano. Questo porta a problemi visivi, come:
- emianopsia bitemporale, una perdita del campo visivo laterale in entrambi gli occhi, caratteristica di una compressione del chiasma;
- visione offuscata o riduzione dell’acuità visiva, che può peggiorare con il tempo se la compressione persiste.
Disfunzione dei nervi cranici
In rari casi, soprattutto con adenomi invasivi, possono verificarsi sintomi legati alla compressione dei nervi cranici. Questi includono:
- diplopia (visione doppia), dovuta al coinvolgimento dei nervi oculomotori;
- ptosi palpebrale (abbassamento della palpebra), che indica un problema nel nervo oculomotore (III nervo cranico).
Alterazioni neurologiche complesse
In alcuni pazienti, l’adenoma ipofisario può provocare sintomi più complessi, come:
- vertigini o instabilità, soprattutto se il tumore influisce sulla circolazione sanguigna o sulla pressione intracranica;
- cambiamenti cognitivi, come difficoltà di concentrazione, irritabilità o, in rari casi, segni di alterazioni psichiatriche.
Segni di ipertensione intracranica
Quando un adenoma diventa molto grande e ostruisce il flusso del liquido cerebrospinale, può causare un aumento della pressione intracranica. I sintomi includono:
- nausea e vomito, spesso associati a mal di testa;
- visione "a tunnel" o episodi transitori di perdita della vista;
- sonnolenza o confusione nei casi più gravi.
La diagnosi e la gestione dei sintomi neurologici
Per identificare un adenoma ipofisario e valutare i sintomi neurologici, si utilizzano tecniche di imaging come la risonanza magnetica (RM) e la tomografia computerizzata (TC).
Inoltre, test del campo visivo e valutazioni neurologiche sono fondamentali per stabilire l’entità delle alterazioni.
Il trattamento dipende dalla dimensione, dalla crescita e dall’impatto del tumore. Può includere:
- intervento chirurgico transfenoidale, per rimuovere il tumore e alleviare la compressione sulle strutture neurologiche;
- radioterapia o radiochirurgia, nei casi in cui la chirurgia non è completamente risolutiva;
- terapia medica, particolarmente utile per adenomi funzionanti che secernono ormoni in eccesso, come prolattinomi.