I sintomi del tumore alla milza
Uno dei sintomi principali del tumore alla milza che è una malattia neoplastica molto rara che colpisce la milza, organo del sistema linfatico che si trova nella parte superiore dell’addome, al di sotto del diaframma, è la la splenomegalia, ovvero l’ingrossamento della milza.
I tumori alla milza possono essere primitivi o secondari.
La maggior parte dei tumori primitivi della milza sono rappresentati da:
- leucemie o linfomi, sia non Hodgkin che di Hodgkin, che hanno origine dalle cellule del sistema linfatico;
- sarcomi o angiosarcomi, che hanno origine dall’endotelio, ovvero il tessuto che ricopre le pareti interne dei vasi sanguigni.
Si chiamano, invece, tumori secondari quando l’organo diventa sede di metastasi di tumori solidi.
Fra questi, si possono elencare:
- polmone;
- fegato;
- mammella;
- stomaco;
- melanomi.
Inoltre è possibile riscontrare anche dei tumori benigni come emangiomi, amartomi, linfangiomi.
La milza
La milza è un organo di piccole dimensioni, situato nella parte superiore sinistra dell’addome, appena sotto il diaframma e accanto allo stomaco. Appartiene al sistema linfatico e svolge un ruolo fondamentale nella protezione immunitaria e nella gestione del sangue. Tra le sue funzioni principali, la milza filtra il sangue, rimuovendo globuli rossi vecchi o danneggiati e distruggendo agenti patogeni. Agisce inoltre come riserva di globuli rossi e piastrine, pronte per essere rilasciate in caso di necessità, ad esempio in situazioni di emorragia.
L’organo produce anche linfociti e anticorpi, essenziali per la difesa del corpo contro infezioni e malattie. Sebbene la milza sia importante, una persona può vivere senza di essa, poiché altri organi, come il fegato e i linfonodi, possono compensare alcune delle sue funzioni. Tuttavia, la sua assenza aumenta il rischio di infezioni, rendendo necessarie specifiche misure preventive.
I sintomi del tumore alla milza
I sintomi del tumore alla milza sono generalmente poco specifici e possono essere riconducibili anche ad altri tipi di malattie.
Tra i sintomi più comuni si riscontra la splenomegalia, ovvero l’ingrossamento della milza.
È tuttavia necessario specificare che, nonostante possa rappresentare uno dei segni più frequenti, la splenomegalia non è obbligatoriamente legata alla crescita di una massa tumorale.
Gli altri sintomi che possono indicare la presenza di un tumore della milza sono:
- dolore addominale, specialmente nella parte alta dell’addome e a sinistra;
- debolezza, stanchezza e perdita di peso;
- febbre, brividi e infezioni frequenti;
- sanguinamento facile;
- nausea o vomito;
- linfonodi ingrossati;
- dolore alle ossa e alle articolazioni;
- aumento della sudorazione durante la notte.
Essendo dei sintomi molto vari e poco specifici, è necessario rivolgersi al medico che stabilirà gli opportuni accertamenti da effettuare
La cause
Come per moltissimi altri tipi di malattie neoplastiche, le cause del tumore della milza non sono ancora del tutto chiare. Sono stati identificati alcuni fattori di rischio:
- l’età avanzata;
- alcune infezioni virali;
- l’indebolimento del sistema immunitario causato da malattie come l’AIDS, o l’assunzione di farmaci antirigetto in seguito a un trapianto;
- l’esposizione a sostanze cancerogene o radioattive;
- storia familiare di linfomi o leucemie.
La prevenzione consiste nell’evitare, ove possibile, i fattori di rischio, soprattutto l’esposizione a sostanze cancerogene e radiazioni.
La diagnosi
L’esame diagnostico comincia con l’anamnesi del paziente, compresa la storia clinica familiare e la possibilità di esposizione ai fattori di rischio.
Il medico procederà con la palpazione dell’addome per valutare l’eventuale ingrossamento della milza.
Con gli esami del sangue si potrà valutare se è presente un’alterazione delle cellule ematiche, come ad esempio un abbassamento dei valori emoglobinici. È consigliabile anche l’esame del midollo osseo, che rileva la presenza di leucemie o linfomi.
Attraverso gli strumenti di diagnostica per immagini, è possibile avere una diagnosi più concreta.
È possibile ricorrere a
- ecografia: permette di verificarela presenza di anomalie dell’organo o eventuali patologie presenti;
- tomografia computerizzata (TAC) o risonanza magnetica (MRI) permette di stabilire se il tumore si è diffuso in altre sedi.
A causa dell’alto rischio di sanguinamento, è difficile eseguire una biopsia sulla milza.
A questa tecnica si preferisce, solitamente, l’esame citologico, ovvero l’analisi delle cellule prelevate tramite la tecnica dell’ago aspirato.
Il trattamento del tumore al rene
Il trattamento dipende essenzialmente dalla tipologia di malattia e dalle condizioni generali del paziente.
Oltre al trattamento conservativo, che consiste semplicemente nell’attento monitoraggio della malattia per poter agire al momento più opportuno, le opzioni più utilizzate sono:
- la splenectomia, ovvero la completa rimozione della milza;
- radioterapia e chemioterapia, sia in forma neoadiuvante, per ridurre le dimensioni del tumore prima della chirurgia, sia in forma adiuvante, per eliminare le cellule tumorali residuate dopo l’intervento;
- le terapie a bersaglio molecolare, ovvero dei farmaci in grado di attaccare le molecole presenti sulle cellule tumorali;
- l’immunoterapia, ovvero la stimolazione della risposta del sistema immunitario al tumore.