La coxartrosi: sintomi, stadi, diagnosi e percorso di cure
La coxartrosi, o artrosi dell’anca, è una malattia cronica, degenerativa e invalidante che colpisce l’articolazione dell’anca.
La coxartrosi
La coxartrosi è il progressivo deterioramento della cartilagine nell’articolazione dell’anca.
La cartilagine è essenziale per evitare l’attrito tra le ossa durante il movimento e la sua usura dà luogo a un eccessivo sfregamento che, a sua volta, causa l’infiammazione dei tessuti molli.
I sintomi della coxartrosi
Il sintomo più comune della coxartrosi è il dolore, più specificamente noto come coxalgia, ovvero dolore all’anca.
Altri sintomi sono:
- dolore al gluteo e alla parte superiore della coscia;
- rigidità dell’articolazione;
- difficoltà nel movimento dell’articolazione.
Sono da tenere in considerazione anche altri fastidi, come il dolore alla schiena e alla gamba.
I sintomi possono essere avvertiti:
- in movimento;
- dopo uno sforzo fisico;
- dopo un prolungato periodo di inattività .
Questa patologia si presenta, di norma, in pazienti tra i 45 e i 60 anni di età .
Stadi della coxartrosi
In base alla severità dei sintomi, si possono riconoscere tre stadi di coxartrosi:
- primo stadio: è il meno grave. Il dolore non è continuo ed è localizzato solo nell’anca; di norma si avverte dopo uno sforzo fisico;
- secondo stadio: lo stadio intermedio. Il dolore inizia a comparire anche a riposo e in maniera più prolungata, estendendosi anche alla regione inguinale e alla coscia;
- terzo stadio: è il più grave. Il dolore è intenso e si cronicizza, estendendosi anche in altre aree e limitando gravemente le capacità di movimento e di deambulazione del paziente.
Le cause e fattori di rischio per la coxartrosi
La coxartrosi, a seconda delle cause scatenanti, può essere di tipo primario o secondario.
Le cause della coxartrosi primaria sono:
- l’invecchiamento;
- traumi o fratture dell’anca;
- patologie congenite;
- l’obesità .
Le cause della coxartrosi secondaria, invece, sono in genere dovute ad altre patologie, come ad esempio:
- il diabete;
- la necrosi ossea;
- malattie vascolari.
Un altro fattore di rischio da tenere in considerazione è la sedentarietà .
La diagnosi di artrosi d'anca
Generalmente, la diagnosi di coxartrosi viene stabilita dallo specialista ortopedico.
In seguito all’insorgenza dei primi sintomi, il medico provvederà a un’accurata anamnesi e a un esame obiettivo.
In base anche ai fattori di rischio del paziente, vengono svolti dei test per confermare o escludere l’artrosi dell’anca:
- il test del movimento, sia attivo che passivo, dell’anca;
- il test del crepitio causato dal movimento dell’articolazione;
- il test del dolore, valutato tramite palpazione;
- il test della camminata.
La radiografia, inoltre, permette di valutare il livello di deterioramento della cartilagine.
Un altro esame diagnostico è rappresentato dall’artroscopia, un procedimento chirurgico poco invasivo che permette di visualizzare tramite una telecamera la regione interessata dall’interno.
Le cure per la coxartrosi
In base allo stadio di progressione della malattia, il trattamento sarà di tipo conservativo o di tipo chirurgico.
Trattamento conservativo
Ai primi stadi della coxartrosi, la terapia consiste nella somministrazione di farmaci antinfiammatori non steroidei (i cosiddetti FANS), per ridurre il dolore.
Un altro tipo di approccio conservativo è la fisioterapia, atta al rafforzamento muscolare della zona interessata.
Un ulteriore metodo è costituito dalla medicina rigenerativa, ad esempio attraverso il trattamento con PRP (Plasma ricco di piastrine), che incentiva la rigenerazione dei tessuti, o con acido ialuronico, che riduce l'attrito articolare.
Interveto chirurgico per la coxartrosi
Nei casi più gravi, si procede al trattamento tramite intervento chirurgico. L’intervento consiste, di norma, nell’impianto di una protesi all’anca, che sostituisce l’articolazione danneggiata e rappresenta una soluzione più permanente, in quanto ha una durata di circa 15 o 20 anni.