La curva tonometrica: cos’è, come si esegue e a cosa serve

La curva tonometrica è la rilevazione della pressione oculare più volte durante la giornata; viene eseguita secondo indicazione dell’oculista come approfondimento diagnostico.
La curva tonometrica

La curva tonometrica è un esame utile a identificare le fluttuazioni della pressione intraoculare, con diverse misurazioni della stessa in un arco di tempo solitamente di 12 ore.
Ottenuta con il tonometro, consente di studiare le fisiologiche fluttuazioni circadiane del tono oculare che in base alla produzione e riassorbimento dell’umor acqueo che dovrebbe mantenere sempre una pressione stabile all’interno dei range di normalità.
Questo esame, infine, è veloce e assolutamente non invasivo, senza nessuna controindicazione.
La pressione dell’occhio deve essere sempre costante e attestarsi tra i 10 e 21 mmHg.
Questi valori non solo garantiscono che non vi siano riduzioni del visus, ma anche che i processi di rifrazione siano sempre ottimali.
La curva mostra in modo chiaro e preciso l’andamento della pressione dell’occhio durante una giornata intera, fornendo dati importanti per effettuare una diagnosi.
La pressione intraoculare corretta garantisce che non vi siano danni alle cellule in particolare a quelle che compongono il nervo ottico, che se esposte a pressioni alte per determinati periodi temporali, rischiano di andare in contro a degenerazione ed apoptosi (morte cellulare).
Inoltre, l’ipertensione intraoculare è la causa primaria collegati alla comparsa di un glaucoma, motivo per cui è importante il suo monitoraggio.
Come si effettua la curva tonometrica
La tonometria oculare si effettua in modo molto semplice, vediamola più nello specifico:
- al paziente viene somministrato un collirio anestetico, che non influenza assolutamente la capacità di guidare o leggere una volta terminato l’esame;
- si applica un colorante fluorescente (fluoresceina);
- si sfiora l’occhio, in particolare la superficie corneale con un piccolo cono di plastica con annesso biomicroscopio, che pratica una leggera pressione sul bulbo oculare rivelandone la pressione.
La curva tonometrica si effettua, infine, ripetendo all’interno dell’arco di 12 ore questo semplice esame per almeno 4 volte ad intervalli regolari.
Indicazioni diagnostiche
Se non si presenta sintomatologia particolare, la curva tonometrica è indicata in quei pazienti che hanno mostrato caratteristiche che possono far sospettare lo sviluppo di un glaucoma o in quei pazienti già in terapia con ipotonizzanti oculari dove ci sono dei dubbi sulla completa efficacia degli stessi.
Anche coloro i cui limiti di spessore della cornea sono oltre o al di sotto del normale dovrebbero controllare accuratamente la pressione intraoculare.
La procedura prevista da questo esame in pazienti con patologie visive o completamente sani è sempre da tenere in considerazione, poiché spesso una pressione anomala all’interno dell’occhio è completamente asintomatica.
Il paziente può non accorgersi in tempo di una variazione senza l’uso di esami di tipo strumentale.
Facciamo luce, però, su quelli che sono i principali sintomi a cui prestare attenzione, considerabili dei campanelli d’allarme, e quali sono i fattori di rischio da non sottovalutare:
- pregresse chirurgie oculari;
- patologia oculari;
- familiarità per glaucoma;
- diabete;
- età avanzata;
- il restringimento del campo visivo;
- la riduzione della vista;
- la comparsa di occhi arrossati;
- la presenza di aloni;
- dolori oculari (rari);
- la presenza di fotofobia più o meno elevata.
Purtroppo l’aumentata pressione endoculare è quasi sempre asintomatica o caratterizzata da sintomi non sempre facili da individuare autonomamente e spesso attribuiti ad altri problemi ritenuti di poco conto.
Ricorrere al controllo periodico della pressione oculare consente di prevenire determinati problemi che a lungo andare possono peggiorare lo stato di salute del nostro occhio e del nervo ottico.