La colpoisterectomia: indicazioni, intervento e conseguenze
La colpoisterectomia è l’intervento d’elezione per il trattamento del prolasso uterino.
L’operazione in questione prevede l’accesso per via vaginale per la rimozione dell’utero, con successiva chiusura della cupola vaginale: quando l’accesso è, invece, addominale, si parla di laparoisterectomia, intervento più invasivo e quando possibile evitato.
La colpoisterectomia
La colpoisterectomia trova indicazione nei casi di:
- prolasso uterino;
- fibromi o adenomi dell’utero, quando non è possibile procedere con altre terapie;
- displasie cervicali;
- cancro all’utero.
La colpoisterectomia viene effettuata con accesso vaginale, in quanto meno traumatico per la paziente: tuttavia, in alcuni casi, è possibile dover convertire l’intervento in corso d’opera, creando un accesso addominale.
In questo caso si parla di laparoisterectomia e si rende necessaria in caso di:
- utero voluminoso o fisso;
- lesioni pelviche sospette;
- necessaria esplorazione degli organi addominali.
A prescindere dall’accesso effettuato, l'intervento è suddiviso in 4 tempi:
- viene separata la vescica dall’utero;
- vengono recisi i peduncoli che vascolarizzano l’utero;
- si procede con la rimozione dell'utero;
- si chiude la cupola vaginale.
La colpoisterectomia può essere associata alla salpingectomia, l’asportazione delle tube di Falloppio e a ovariectomia, l'asportazione delle ovaie: inoltre, in caso di prolasso, si procede con la ricostruzione della parete genitale in eccesso, la plastica vaginale.
Una volta conclusa l’operazione viene applicato un catetere vescicale, che andrà tenuto per almeno 24 ore, e una garza in vagina, che viene rimossa dopo 12 ore.
L’intervento viene eseguito in anestesia generale e ha una durata compresa tra i 30 minuti e le 2 ore, in base alle necessità chirurgiche.
Le possibili complicanze
Come ogni intervento anche la colpoisterectomia, per quanto sicuro, può presentare dei rischi.
Durante l’operazione è possibile che si verifichino le seguenti circostanze:
- lesioni a carico degli organi adiacenti;
- infezioni con pus che necessitano drenaggio;
- blocco intestinale;
- necessità di conversione dell’intervento, passando da un accesso vaginale ad un’incisione addominale.
Dopo l’intervento possono esservi altre complicanze, quali:
- cicatrizzazione scorretta;
- formazione di aderenze, che possono causare anche occlusione intestinale;
- malfunzionamento della vescica, che si risolve spontaneamente dopo alcuni giorni;
- infezioni delle zone incise, che rallentano il processo di guarigione;
- ritorno dell’incontinenza urinaria;
- trombi.
Il rischio di trombosi è stato ridotto con la profilassi antitrombotica che viene effettuata prima dell’intervento: a questo proposito, inoltre, è molto importante far muovere la paziente nelle 24 ore dopo l’intervento.
Le conseguenze di una colpoisterectomia
Una delle conseguenze più importanti dopo la colpoisterectomia è l’impossibilità di portare avanti una gravidanza, in quanto la sede di sviluppo del feto, l’utero, viene a mancare.
Vengono, inoltre, interrotte le mestruazioni, ma non si verificano squilibri ormonali, in quanto le ovaie vengono mantenute: diverso è il caso in cui anche queste vengano asportate.
L’ovariectomia, invece, prevede un trattamento ormonale sostitutivo per compensare gli squilibri ormonali e i sintomi della menopausa chirurgica.