La polineuropatia: tipologie, sintomi, cause e percorso di cure
Si parla di polineuropatia quando c’è un malfunzionamento di uno o di più nervi periferici.
La polineuropatia
La polineuropatia è un tipo di neuropatia che interessa più nervi periferici, ovvero quelli appartenenti al sistema nervoso periferico.
Causa la perdita della sensibilità delle parti interessate, oppure intacca le capacità di movimento.
Tipologie di polineuropatia
A seconda dei nervi periferici interessati, la polineuropatia può essere:
- sensitiva, quando intacca i nervi sensitivi;
- motoria, quando interessa i nervi motori;
- mista, quando coinvolge entrambe le precedenti tipologie di nervi.
Un altro modo di classificare le polineuropatie si basa sulla loro sintomatologia e sul loro decorso.
Si parla di:
- acuta, se i sintomi sono gravi e insorgono improvvisamente e velocemente;
- cronica, se i sintomi sono più lievi, sopraggiungono in maniera più graduale e perdurano a lungo.
I sintomi della polineuropatia
I sintomi della polineuropatia acuta, che sopraggiungono improvvisamente e peggiorano velocemente, comprendono la:
- perdita della sensibilità;
- debolezza;
- sensazione di punture di spillo.
Solitamente partono dalle gambe e raggiungono rapidamente le braccia, fino a creare problemi respiratori quando raggiungono i muscoli adibiti alla respirazione.
I sintomi della polineuropatia cronica sono spesso simili, sebbene insorgano in maniera più graduale rispetto a quest’ultima.
Generalmente, il primo segnale è la perdita della sensibilità alle parti più periferiche degli arti, ovvero i piedi e le mani.
A ciò fa seguito la sensazione di punture di spillo, spesso il bruciore e, infine, la perdita del senso di posizione di braccia e gambe, che causa difficoltà nelle deambulazione.
Le cause
Le cause della polineuropatia acuta sono numerose e variegate.
Fra le principali, si riscontrano:
- infezioni di tipo batterico o virale, come la difterite, l’AIDS, o la malattia di Lyme;
- sostanze tossiche e tossine come il tallio;
- alcuni tipi di tumori, come il linfoma;
- alcune malattie autoimmuni, come diverse tipologie di lupus, l’artrite reumatoide o la sindrome di Guillain-Barré;
- l’assunzione di diversi tipi di farmaci, come i chemioterapici o gli anticonvulsivanti.
Le cause della polineuropatia cronica, invece, sono spesso difficili da riconoscere, anche se tra le più comuni vi sono:
- il diabete mellito;
- le malattie autoimmuni come la polineuropatia demielinizzante infiammatoria cronica o la vasculite;
- l’abuso di sostanze alcoliche;
- l’esposizione prolungata a sostanze tossiche e metalli pesanti come l’arsenico, il mercurio o il piombo;
- la carenza di vitamina B12;
- casi di ipotiroidismo.
Il percorso di cure
È estremamente importante risalire alla causa specifica della polineuropatia, poiché da ciò deriverà la cura più adeguata.
La diagnosi si basa su un’attenta anamnesi e sul riconoscimento dei sintomi.
Per avere conferma della diagnosi di polineuropatia e determinarne le cause, si ricorre a diversi tipi di esami:
- esami del sangue e delle urine;
- una elettromiografia, ovvero l’inserimento di un sottilissimo ago all’interno del muscolo, che è in grado di registrare e analizzare l’attività elettrica dello stesso;
- la TAC e la risonanza magnetica;
- il prelievo e la successiva biopsia di un nervo.
Nel caso in cui la polineuropatia sia stata scatenata dall’esposizione a delle tossine, ad esempio, è spesso sufficiente lasciare che le tossine vengano eliminate e non esporvisi più.
Altre cause necessitano invece di trattamenti mirati: nel caso del diabete, ad esempio, verranno somministrati degli ipoglicemizzanti per tenere sotto controllo la malattia.
Quando non è possibile trattare la causa della polineuropatia, si ricorre a una terapia atta a ridurre i sintomi e il dolore.