La piloroplastica: indicazioni, intervento, convalescenza e possibili complicanze
La piloroplastica è l’intervento chirurgico che agisce a livello del piloro, per facilitare il passaggio del cibo dallo stomaco al duodeno.
La piloroplastica
Si interviene con la piloroplastica nei casi in cui sia necessario allargare il piloro, l’orifizio che permette il passaggio degli alimenti dallo stomaco al duodeno, grazie all’azione dello sfintere pilorico.
In alcuni casi, la valvola in questione può ispessirsi e restringersi, rendendo difficoltoso il passaggio del cibo nei due organi, condizione nota come stenosi pilorica.
Il piloro
Il piloro è la regione terminale dello stomaco che regola il passaggio del contenuto gastrico nel duodeno.
Nel punto di separazione di questi due organi si colloca un vero e proprio sfintere, lo sfintere pilorico, che con la sua apertura e chiusura regola il passaggio del chimo gastrico nel duodeno.
Stenosi pilorica
La piloroplastica è indicata in tutti i casi di stenosi pilorica, che può essere causata da numerose condizioni, quali:
- atresia congenita del piloro;
- malattia ulcerosa peptica;
- gastroparesi;
- danni al nervo vago;
- masse tumorali nel piloro;
- sclerosi multipla.
L'intervento di piloroplastica
La piloroplastica può essere eseguita sia con tecnica tradizionale open, sia con tecnica laparoscopica.
A prescindere dall’accesso, la piloroplastica prevede l’esecuzione di un’incisione longitudinale sul piloro, con successiva sutura trasversale. In questo modo il piloro si allarga e facilita il passaggio del cibo dallo stomaco al duodeno.
Detto ciò, l’accesso laparoscopico è preferito, in quanto consente l’esecuzione delle stesse manovre della chirurgia tradizionale ma con un accanimento alle strutture adiacenti minore.
Inoltre, può essere eseguita anche in anestesia locale.
La chirurgia open, infatti, prevede un’ampia incisione a livello addominale, per cui il recupero post-operatorio è più lungo e doloroso.
Piloroplastica e vagotomia
La piloroplastica si esegue anche a seguito di altri interventi, come:
- la vagotomia, ovvero la resezione dei rami del nervo vago destinati allo stomaco;
- la gastroduodenostomia, ovvero il collegamento tra stomaco e duodeno.
Nel caso della vagotomia, la recisione del nervo vago riduce la produzione di acido gastrico, eseguita in caso di ulcera gastrica: questa operazione può portare, tuttavia, allo svuotamento ritardato dello stomaco, per cui per ridurre le complicanze di questo intervento, si rende più facile il passaggio del cibo con la piloroplastica.
La convalescenza
Il recupero post-operatorio della piloroplastica è generalmente breve e consente al paziente di muoversi già dopo alcune ore dall’intervento: anche la degenza ospedaliera è breve, compresa tra i 2 e i 3 giorni.
Per facilitare la guarigione, inizialmente si prescrive una dieta specifica da portare avanti per 2-4 settimane, per poi riprendere gradualmente la normale alimentazione.
Possibili complicanze
La piloroplastica è un intervento ritenuto sicuro, tuttavia non è scevro da possibili complicanze.
Queste sono:
- dumping syndrome (sindrome da svuotamento rapido), in cui il cibo raggiunge rapidamente l’intestino tenue;
- danni a stomaco o intestino;
- emorragie;
- infezioni;
- ernia.
La dumping syndrome
La dumping syndrome è una condizione comune nei soggetti in cui viene asportato il piloro e mostra sintomi principalmente a seguito dell’assunzione di zuccheri semplici.
Questa condizione è caratterizzata da 2 manifestazioni sintomatologiche, ovvero:
- dopo 30 minuti, chiamata anche precoce, con:
- nausea e vomito;
- diarrea;
- dolori addominali;
- confusione;
- palpitazioni;
- dopo 3 ore, chiamata tardiva, con:
- tachicardia;
- sudorazione eccessiva;
- debolezza estrema;
- in alcuni casi perdita di coscienza.
La dumping syndrome è una condizione che può essere tenuta sotto controllo, ma è necessario che il paziente segua alcune regole per quanto riguarda la nutrizione.