Meniscectomia: indicazioni, tipologie, durata e convalescenza
La meniscectomia è un intervento chirurgico di asportazione totale o parziale del menisco, in pazienti con lesioni a carico di questa parte specifica del ginocchio.
La meniscectomia è un intervento mininvasivo pensato per ridurre l’impatto dell’operazione di asportazione del menisco.
Si possono evidenziare due tipi di intervento di questo tipo:
- asportazione totale del menisco (meniscectomia completa);
- asportazione parziale del menisco (meniscectomia selettiva).
In entrambi i casi viene eseguito in artroscopia (meniscectomia artroscopica), riducendo i tempi di ripresa delle normali attività quotidiane e la convalescenza.
Una lesione meniscale avviene durante movimenti di iperflessione, in cui il menisco viene schiacciato dal condilo femorale oppure, nella maggior parte dei casi, da eventi traumatici causati da movimenti combinati di flessione e rotazione, in cui il menisco arriva a lesionarsi per la pressione di femore e tibia.
La rottura del menisco può avvenire a qualsiasi età.
All’interno dell’articolazione del ginocchio esistono due menischi:
- menisco mediale o interno;
- menisco laterale o esterno.
Entrambe le strutture fibro-cartilaginee possono essere soggette a rottura, essendo sottoposte a sovraccarichi importanti come ammortizzatori e stabilizzatori del peso corporeo durante i movimenti articolari.
Questo tipo di lesione può essere di origine:
- traumatica (frequente negli sportivi e nei giovani e avviene a seguito di una sollecitazione violenta);
- degenerativa (in età avanzata o in pazienti con artrosi).
Le lesioni al menisco devono essere trattate chirurgicamente poiché questa regione è scarsamente vascolarizzata.
I sintomi di una frattura al menisco sono:
- scricchiolio articolare;
- dolore al ginocchio;
- perdita di forza;
- ipotrofia del quadricipite;
- incapacità di stendere o flettere l’articolazione del ginocchio;
- idrarto (liquido sinoviale all’interno della cavità articolare).
Il dolore al ginocchio è localizzato esternamente in iperestensione o iperflessione o con rotazione interna della gamba nelle lesioni del menisco laterale e internamente in extrarotazione, iperestensione e iperflessione per le lesioni del menisco mediale.
La meniscectomia
La meniscectomia è l'intervento al menisco. Un intervento artroscopico mininvasivo in cui, nella maggioranza dei casi, si interviene con una sutura selettiva, ecco perché è anche chiamata meniscectomia selettiva, per preservare il patrimonio biologico del paziente: in questo modo è possibile, infatti, prevenire danni artrosici precoci.
Nel caso di meniscectomia totale l’opzione chirurgica prevede la sostituzione del menisco con:
- scaffold (menisco artificiale);
- trapianto da donatore (nelle lesioni dette a manico di secchio o totali).
La procedura avviene, anche nei casi di meniscectomia mediale, in artroscopia e in anestesia locale.
Si accede all’articolazione del ginocchio mediante due incisioni di circa 1 cm ai lati del tendine rotuleo, nella regione anteriore del ginocchio.
La durata
Un intervento meniscale dura in media tra i 15 e i 20 minuti e il paziente sarà dimesso nel giorno stesso o in quello successivo.
Nel caso di regioni difficili da raggiungere o di meniscectomia totale con trapianto di scaffold o da donatore l’intervento può durare leggermente di più e raggiungere l’ora.
La convalescenza dopo la meniscectomia
Grazie alle tecniche mininvasive, il paziente dopo l’operazione può deambulare da subito, mantenendo un carico tollerabile sul ginocchio grazie a stampelle o bastoncini canadesi.
Viene consigliato l’uso del ghiaccio tra le 2 e le 3 volte al giorno per ridurre gonfiore e infiammazione insieme a una terapia adeguata.
Si può tornare a lavoro entro la prima settimana, massimo 10 giorni, e svolgere le prime attività sportive, come ad esempio la corsa, dopo 3 settimane.
Un intervento di questo tipo, infine, richiede sempre un’adeguata fisioterapia post-operatoria per il rinforzo muscolare e la ripresa totale della mobilità articolare.