Il calazio: sintomi, cause, cure e differenze con l’orzaiolo
Il calazio è un’ostruzione di una delle ghiandole palpebrali di Meibomio, con ritenzione di secreto lipidico al loro interno, che spesso risulta essere una condizione autolimitante che solitamente evolve verso una risoluzione spontanea.
Il calazio
È un accumulo di secrezione lipidica all’interno di una ghiandola palpebrale, solitamente accompagnata da un edema della stessa, e che spesso può essere percepita come la presenza di una piccola sfera all’interno del tessuto.
L’accumulo si verifica per via di un’ostruzione del condotto ghiandolare e può anche essere associata ad una successiva infezione delle ghiandole di Meibomio, posizionate sulle palpebre e adibite alla secrezione di lipidi e proteine, utili per creare uno strato protettivo per l’occhio.
Il calazio non è di solito una patologia infettiva e tende a risolversi con un riassorbimento delle secrezioni nell’arco di 7-10 giorni.
Interessa più frequentemente la palpebra superiore per la maggiore presenza di queste ghiandole ed in egual misura il sesso femminile e maschile.
Le cause del calazio
La causa principale del calazio è l’ostruzione di una ghiandola di Meibomio, dovuta in genere ad una dieta non equilibrata o a squilibri ormonali.
Altri elementi che contribuiscono alla sua formazione sono:
- predisposizione genetica;
- periodi di forte stress;
- problematiche riferibili al tratto intestinale.
I sintomi del calazio
Il sintomo più evidente del calazio è il gonfiore palpebrale, inizialmente generalizzato e successivamente localizzato nel punto in cui si è verificata l’ostruzione ghiandolare.
Oltre a ciò, si riscontra:
- dolore palpebrale;
- iperemia cutanea a volte associata a arrossamento del bulbo oculare (iperemia congiuntivale).
Nel caso in cui il calazio sia di grandi dimensioni, questo può causare:
- persistenza della sintomatologia;
- visione annebbiata;
- ricorrenza del quadro clinico e persistenza per settimane del gonfiore nel punto in cui è localizzata la ghiandola interessata.
Le differenze tra calazio e orzaiolo
L’orzaiolo è un’infiammazione acuta e dolorosa che interessa le palpebre, causata dall’infezione di una ghiandola sebacea situata alla base delle ciglia (ghiandola di Zeiss o di Moll) o di una ghiandola di Meibomio.
Il batterio responsabile è spesso lo Staphylococcus aureus. Si manifesta con un nodulo arrossato e dolente, che può contenere pus e talvolta presentare una punta giallastra o biancastra.
L’area circostante appare gonfia, calda e arrossata, e può causare una sensazione di corpo estraneo o lacrimazione eccessiva.
L’orzaiolo è generalmente provocato da una combinazione di fattori come scarsa igiene oculare, blefarite, stress, o un sistema immunitario indebolito.
Sebbene sia fastidioso, non è pericoloso e tende a risolversi spontaneamente in pochi giorni o settimane.
Il trattamento comprende impacchi caldi per favorire il drenaggio del pus e ridurre il gonfiore.
In alcuni casi, può essere necessario l’uso di colliri o pomate antibiotiche.
È importante non schiacciare l’orzaiolo per evitare la diffusione dell’infezione.
Per prevenirlo, è fondamentale mantenere una buona igiene oculare, lavarsi frequentemente le mani ed evitare di toccare gli occhi con mani sporche.
Se il disturbo persiste, è consigliato consultare un oftalmologo.
La cura del calazio
Normalmente il calazio tende alla risoluzione spontanea: dopo 7-10 giorni dalla sua comparsa, l’organismo riassorbe l’accumulo e i sintomi svaniscono.
Se questo non tende alla risoluzione nel lasso di tempo indicato, si procede con l’applicazione di colliri o pomate antibiotiche che, su indicazione dello specialista, possono anche essere associate a cortisone per uso topico.
Si deve cercare di favorire il deflusso delle secrezioni, e va sempre seguito un regime alimentare controllato.
I calazi di grandi dimensioni che non vedono risoluzione dopo 6-8 settimane dalla comparsa, anche a seguito della terapia medica possono, su indicazione dello specialista, richiedere l’intervento chirurgico di Courettage per la sua rimozione che, se necessario, va associato ad una biopsia per escludere la presenza di una neoformazione (evento molto raro).
Courettage
Il Courettage consiste nell’esecuzione di una piccola incisione sul calazio, in modo da drenare le secrezioni accumulate onde eliminare la sintomatologia, associato ad una rimozione della capsula ghiandolare.
Eseguito in regime ambulatoriale ed in anestesia locale, l’intervento viene eseguito nei casi in cui il calazio sia di dimensioni importanti e crei disagi visivi o estetici non trascurabili.
In alcuni casi si può ricorrere alla rimozione della ghiandola che ha causato l’accumulo, in modo da evitare in futuro eventuali recidive.