L’appendicectomia: l’intervento di asportazione dell’appendice
L’appendicectomia è l’intervento per l’asportazione dell’appendice, organo cavo che si localizza alla base del ceco, il tratto iniziale del colon.
L'appendice è un piccolo organo a forma di tubo, lungo circa 8-10 cm, che si trova attaccato all'inizio dell'intestino crasso, nella parte inferiore destra dell'addome.
La sua funzione non è del tutto chiara, ma si ritiene che possa avere un ruolo nel sistema immunitario e nella protezione della flora batterica intestinale.
Quando l'appendice si infiamma, si parla di appendicite, che causa dolori addominali acuti, nausea e febbre.
Se non trattata, l'infiammazione può portare alla rottura dell'appendice, causando una peritonite, cioè un’infezione grave della cavità addominale, i cui sintomi includono dolore intenso, febbre alta e rigidità addominale.
L’ostruzione del lume dell’appendice rappresenta la principale causa di infiammazione e può dipendere:
dalla presenza di:
- un coprolita: calcolo alimentare o di feci;
- parassiti;
- ipertrofia del tessuto linfoide;
- tumori benigni o maligni.
L’intervento è piuttosto comune, interessando lo 0,2% della popolazione mondiale.
L'appendicectomia
L’intervento di appendicectomia rappresenta il trattamento principale nei casi di infiammazione dell’appendice, l'appendicite, che si manifesta spesso con un quadro acuto, in genere nell’arco di 24 ore, ma a volte può presentarsi come condizione cronica.
Nei casi di perforazione dell’appendice secondaria ad infiammazione acuta, può manifestarsi un quadro di:
- peritonite localizzata con formazione di ascesso;
- peritonite generalizzata da perforazione/rottura libera in addome del viscere.
Tale condizione può evolvere in una grave infezione generalizzata, la sepsi, che, se non trattata tempestivamente, può risultare fatale.
Nei casi di appendicite acuta non complicata da perforazione e/o ascesso, il trattamento non chirurgico mediante somministrazione di antibiotici può essere un’alternativa o, quanto meno, l’approccio iniziale per eseguire successivamente l’intervento chirurgico in condizioni cliniche migliori.
L’intervento chirurgico di appendicectomia rappresenta sempre il trattamento di scelta nei casi di appendicite acuta complicata con:
- perforazione, ascesso,peritonite;
- appendicite cronica;
- tumori dell’appendice.
I sintomi dell'appendicite
Solitamente l'appendicite si manifesta con dolore addominale generalizzato o periombelicale, che successivamente migra nel quadrante addominale inferiore di destra, proiettivamente dove si trova l’appendice, associato o meno a:
- perdita dell’appetito;
- malessere generale;
- febbre (circa il 40% dei pazienti);
- disturbi gastrointestinali, quali diarrea e vomito.
L'intervento chirurgico di appendicectomia
L’intervento di appendicectomia può essere eseguito con tecnica mini-invasiva laparoscopica o con tecnica tradizionale “open”.
In entrambi i casi l’approccio è per via trans-addominale.
Le fasi chirurgiche in entrambe le tecniche prevedono la sezione dei vasi sanguigni che irrorano l’appendice e la sezione di questa a livello della sua base sul ceco, mediante chiusura del foro appendicolare con legature o altri device medicali quali suturatrici meccaniche.
La tecnica tradizionale, nella maggior parte dei casi avviene mediante incisione cutanea più estesa, in media 7 cm, in fossa iliaca destra su punto di McBurney, o centrale longitudinale per permettere la completa esplorazione dell’addome nei casi più gravi.
Appendicectomia laparoscopica
L'appendicectomia laparoscopica viene eseguita mediante piccole incisioni, in genere non più di 3 per circa 0.5/1 cm ciascuna, e distensione dell’addome tramite insufflazione di anidride carbonica, così da creare internamente lo spazio di manovra per gli strumenti laparoscopici.
I vantaggi della tecnica mini-invasiva laparoscopica sono:
- di tipo estetico: piccole cicatrici;
- di recupero post-operatorio più rapido dovuto soprattutto ad un miglior controllo del dolore;
- la possibilità di un’esplorazione completa della cavità addominale senza ricorrere ad incisioni addominali più estese.
Degenza postoperatoria
La degenza post-operatoria in media dura 2-3 giorni e prevede rapida mobilizzazione e la ripresa dell’alimentazione a 24 ore dall’intervento chirurgico.
L’eventuale trattamento antibiotico viene valutato sulla base dei riscontri intraoperatori.
Nei casi di appendicite acuta complicata, ne è indicata la prosecuzione per altri giorni.
Possibili complicanze
Pur trattandosi di un intervento che rientra nella pratica comune di ogni chirurgo generale, l’appendicectomia rappresenta sempre una procedura invasiva e, pertanto, non è esente da rischi e complicazioni che, anche sulla base del quadro clinico di presentazione, possono consistere in:
- ascessi intra-addominali;
- ematomi;
- emorragie;
- infezioni, in particolare di ferita;
- ileo paralitico;
- fistole intestinali;
- occlusioni intestinali;
- peritonite e sepsi.