L’intervento al tunnel carpale: tecniche chirurgiche, quanto dura, e la convalescenza
L’intervento al tunnel carpale è indicato nel caso in cui la sindrome del tunnel carpale sia particolarmente grave e invalidante.
L’intervento al tunnel carpale può essere eseguito in due modi:
- a cielo aperto;
- in artroscopia o endoscopia.
La sindrome del tunnel carpale è una condizione caratterizzata da compressione nervosa, nello specifico del nervo mediano a livello del polso.
Si presenta in corrispondenza della struttura osteo-legamentosa del tunnel carpale, situata tra la parte interna del polso e il palmo della mano.
Questo tunnel fornisce il passaggio per:
- il nervo mediano (nervo sensitivo e motorio);
- altri nove tendini.
L’intervento al tunnel carpale
L’intervento al tunnel carpale si esegue in anestesia locale.
È un’operazione indicata nei casi in cui i sintomi della sindrome del tunnel carpale sono:
- gravi e intensi, tanto da risultare invalidanti;
- in atto da almeno 6 mesi.
L’intervento comporta la decompressione del nervo mediano, grazie alla sezione del legamento carpale a livello del polso.
Quello al tunnel carpale è un intervento chirurgico ambulatoriale, che viene eseguito in giornata e non prevede il ricovero del paziente.
Con un piccolo taglio sulla struttura principale del legamento carpale, consente l’eliminazione di una parte dello stesso: in questo modo si crea uno spazio per tutti gli elementi sottostanti e si evita lo schiacciamento nervoso che è all’origine dei sintomi.
Operazione a "cielo aperto"
L’operazione al tunnel carpale a cielo aperto prevede un’incisione di circa 3-4 cm a livello del polso e permette al chirurgo di operare con maggior facilità, separando i lembi di cute e scoprendo il legamento carpale.
Intervento in artroscopia
L’operazione al tunnel carpale a cielo chiuso, invece, viene eseguito con tecnica mini-invasiva, in artroscopia o endoscopia.
Durante l’intervento si praticano una o due microincisioni (inferiori a 1 cm) sul polso e/o sul palmo della mano.
Attraverso queste piccole incisioni, il chirurgo può inserire lo strumento e sezionare la struttura legamentosa con tecnica mininvasiva.
Quanto dura l’intervento al tunnel carpale
L’intervento al tunnel carpale ha una durata media di circa 20 minuti, a prescindere dalla tecnica utilizzata.
Salvo complicazioni il paziente sarà libero di tornare a casa dopo poche ore di osservazione.
La convalescenza dopo l’intervento al tunnel carpale
Dopo l’intervento al paziente viene richiesto di portare un bendaggio compressivo, oppure un tutore per proteggere l’arto dagli urti.
La prima settimana è necessario ridurre i movimenti dell’articolazione al minimo, in modo da agevolare il recupero: la mobilizzazione completa del polso viene ripresa entro 14 giorni ed è previsto un periodo di fisioterapia per il potenziamento muscolare.
Nei casi di intervento a cielo aperto bisogna prestare attenzione alla cura della cicatrice palmare che può provocare dolori e fastidi.
Dopo il primo mese, se necessario, vengono prescritte terapie fisiche come laser e ultrasuoni che aiutano nell’eliminazione delle aderenze e nello sfiammare la parte interessata.
Quando è necessario l'intervento?
L'intervento al tunnel carpale, come detto, viene consigliato quando i sintomi persistono per oltre 6 mesi nonostante le terapie conservative e si presentano con:
- formicolio delle dita e della mano;
- bruciore e dolore a livello delle dita della mano, nello specifico del pollice, indice, medio e anulare;
- intorpidimento della mano.
Il paziente con sindrome del tunnel carpale avverte un peggioramento delle sue condizioni in due diverse circostanze:
- nel caso di piegamenti ripetuti o prolungati del polso;
- nel corso della notte a causa di involontarie flessioni dell’arto.
Nei casi più gravi e cronicizzati esistono altre manifestazioni sintomatiche come:
- difficoltà nel piegare il polso;
- dolore sordo all’avambraccio e al braccio;
- parestesia dell’arto (alterazione della sensibilità);
- difficoltà a impugnare gli oggetti;
- difficoltà nell’eseguire azioni manuali;
- debolezza generalizzata alla mano;
- riduzione della sensibilità tattile alle dita della mano (ipoestesia).