La toxoplasmosi: gravidanza, sintomi, prevenzione e percorso di cure
La toxoplasmosi è causata dall'infezione di un parassita noto come toxoplasma gondii, che può essere trasmesso all'uomo tramite gli animali.
Il toxoplasma gondii è uno dei parassiti più comuni a livello mondiale.
Tuttavia, i rischi associati ad esso e alla toxoplasmosi si limitano a condizioni in cui il sistema immunitario è debole o non maturo come nel feto.
Gli effetti sulla salute del feto sono infatti rilevanti: è la toxoplasmosi in gravidanza che deve essere prevenuta o curata efficacemente.
La toxoplasmosi
La toxoplasmosi è una malattia che può essere tenuta sotto controllo per tutta la vita.
Un sistema immunitario robusto e non compromesso è in grado di controllarne l’insorgenza.
Il parassita può invece diffondersi nell’organismo del paziente in caso di:
- terapie immunosoppressive;
- condizioni immunodepressive;
- HIV;
- gravidanza.
La toxoplasmosi in gravidanza
La toxoplasmosi rappresenta un grave pericolo per le donne in gravidanza a causa dei potenziali effetti negativi sulla salute del feto.
Pertanto, è fondamentale identificare la malattia prima possibile e intervenire tempestivamente.
Nelle donne incinte il parassita può causare danni al feto portando all’aborto oppure a possibili ritardi mentali del nascituro.
La prevenzione dalla toxoplasmosi
Il modo migliore per combattere la toxoplasmosi è evitare di contrarla prendendo apposite precauzioni come:
- evitare, soprattutto in gravidanza, il consumo di carpacci e carne cruda;
- cuocere i vegetali;
- lavare accuratamente utensili che sono venuti in contatto con vegetali e carne cruda;
- prestare attenzione all’alimentazione del gatto;
- evitare il contatto con le feci del gatto.
I sintomi della toxoplasmosi
I sintomi della toxoplasmosi sono nella maggior parte dei casi inesistenti o attribuibili ad altro:
- dolori muscolari;
- mal di testa;
- stanchezza cronica;
- mal di gola;
- gonfiore dei linfonodi;
- febbre.
La sintomatologia si manifestano circa un mese dopo l’infezione.
In persone con sistema immunitario compromesso le problematiche possono aggravarsi con:
- danni ai reni;
- danni al sistema nervoso;
- linfoadenopatie;
- infezioni polmonari;
- danni a ossa;
- danni al fegato;
- confusione;
- toxoplasmosi oculare.
Le cause
Come già accennato, questa infezione è causata da un parassita, il toxoplasma gondii, che generalmente si diffonde attraverso i gatti e, in modo indiretto, tramite altri animali.
La diagnosi
Con questa infezione spesso l’esame obiettivo non è utile ed è per questo che la diagnosi può avvenire solo con un test mini invasivo chiamato toxo-test, un test di tipo sierologico, che evidenzia la presenza di anticorpi specifici contro il parassita.
Esistono due tipologie di anticorpi che vengono visualizzati per effettuare una diagnosi corretta di toxoplasmosi: le IgM e le IgG.
La presenza o l'assenza di queste due tipologie anticorpali determina la presenza o l'assenza dell'infezione:
- IgM positivo indica l'infezione in corso;
- IgM negativo indica che l'infezione non è in corso;
- IgG positivo indica una infezione passata;
- IgG negativo indica che non è mai stata contratta l’infezione.
In base ai risultati di un Toxo-test, i possibili esiti sono:
- IgM negativo e IgG negativo: la paziente non ha mai contratto l'infezione.
- IgM positivo e IgG negativo: l’infezione è in corso;
- IgM negativo e IgG positivo: l’infezione è stata contratta, in passato, e debellata;
- IgM positivo e IgG positivo: l’infezione è stata contratta e può essere ancora in atto.
Si raccomanda comunque che la diagnosi sia affidata al medico perché non tutto quanto sopra citato è così lineare.
La cura della toxoplasmosi
La toxoplasmosi sintomatica si cura con trattamenti farmacologici. La terapia d’elezione viene effettuata con antibiotici e antimalarici che possono essere combinati per maggiori effetti.
I farmaci più usati sono:
- pirimetamina;
- clindamicina;
- sulfadiazina;
- spiramicina (soprattutto nella donna incinta);
- azitromicina;
- claritromicina;
- sulfametoxazolo (soprattutto per i casi di toxoplasmosi oculare).