Fluorangiografia: quando si fa, preparazione, durata e controindicazioni
La fluorangiografia consente l'individuazione di anomalie vascolari all’interno dell’occhio grazie all’utilizzo di un mezzo di contrasto, la fluoresceina.
La fluorangiografia
È un esame non invasivo che prevede l’utilizzo della fluoresceina, un mezzo di contrasto che evidenzia il flusso del sangue nella retina (fluorangiografia retinica) e nella coroide, individuando eventuali anomalie.
È generalmente eseguito assieme all’angiografia con verde di indocianina, che prevede le stesse modalità di esecuzione, solo con un mezzo di contrasto differente (il verde di indocianina, per l’appunto).
Questi mezzi di contrasto reagiscono a determinate luci colorate, diventando fluorescenti ed evidenziando le irregolarità.
Prima dell’iniezione del mezzo di contrasto, si procede con la dilatazione delle pupille, grazie all’utilizzo di un collirio specifico; successivamente si utilizza il retinografo per poter osservare in maniera dettagliata le strutture oculari oggetto d’esame.
Quando si fa
La fluorangiografia è indicata nei casi di sospetta patologia retinica, come:
- degenerazione maculare (maculopatia);
- un’occlusione venosa retinica;
- una retinopatia;
- le uveiti.
È possibile individuare, inoltre:
- la formazione di nuovi vasi capillari secondaria al diabete;
- nevi e melanomi, nella corioretinopatia sierosa centrale;
- neoplasie;
- patologie del nervo ottico.
Preparazione alla fluorangiografia
La fluorangiografia retinica richiede che il paziente si presenti a digiuno da almeno 3 ore.
Si richiede, inoltre, di non utilizzare lenti a contatto nei 5 giorni precedenti l’esame.
Durata
La durata della fluorangiografia è di circa 20 minuti; le tempistiche raddoppiano in caso sia necessario eseguire anche l’indocianinografia.
Controindicazioni
La fluorangiografia è considerata una pratica sicura e non dolorosa, anche se alcuni pazienti possono essere allergici al mezzo di contrasto utilizzato.
In tal caso, è richiesta l’assunzione di farmaci appositi il giorno prima dell’esame, che ne consentono l’esecuzione senza problemi.
La fluorangiografia è sconsigliata nelle pazienti in gravidanza, per cui possono essere prese in considerazione altre metodiche.
Rischi della fluorangiografia
La fluorangiografia, così come l’indocianinografia, non presenta particolari effetti collaterali, se non relativi a reazioni allergiche ai mezzi di contrasto.
Ad ogni modo, la fluoresceina e il verde di indocianina devono essere smaltiti dall’organismo, per cui nelle ore successive è possibile riscontrare:
- feci di colore verde;
- pelle giallognola (che si risolve in poche ore);
- urine particolarmente scure per 24 ore.
Oltre a ciò, alcuni pazienti riferiscono un leggero fastidio dato dalle luci utilizzate per l’indagine e la sensazione di bruciore nella sede di iniezione del liquido di contrasto.
In rari casi, i pazienti hanno mostrato nausea dopo l’esame, motivo per il quale è richiesto il digiuno per evitare questo tipo di inconveniente.