La gastrectomia totale: tecniche chirurgiche e alimentazione post-operatoria
La gastrectomia totale è l’intervento per il trattamento dei tumori della porzione intermedia e superiore dello stomaco.
Eseguito in concomitanza con la linfadenectomia, la rimozione dei linfonodi delle stazioni gastriche, permette la rimozione completa della neoplasia.
L’intervento prevede la rimozione dello stomaco con successiva anastomosi tra esofago e intestino, in modo da garantire la funzionalità intestinale.
Considerando che si tratta di un intervento che modifica in maniera importante la conformazione gastrointestinale, è necessaria una dieta specifica e una particolare attenzione nel post-operatorio.
La gastrectomia totale
La gastrectomia totale, ossia la rimozione completa dello stomaco viene effettuata in base alla posizione del tumore diagnosticato; in particolar modo, si fa ricorso a gastrectomia totale in presenza di tumore:
- nei pressi del cardias;
- del fondo dello stomaco;
- nel corpo gastrico;
- nella piccola curva gastrica.
Le tecniche chirurgiche della gastrectomia totale
La gastrectomia totale viene effettuata con:
- tecnica “a cielo aperto”, con una laparotomia mediana;
- con “tecnica mininvasiva” , laparoscopica o robotica.
Vengono effettuate con 4 piccole incisioni che permettono l’accesso degli strumenti chirurgici, in anestesia generale.
Successivamente si separa lo stomaco dal duodeno e dall’esofago, per permetterne l’asportazione.
Si procede, infine con l’anastomosi (sutura dei visceri) tra esofago e intestino tenue.
Il post-operatorio
Vista l’importanza dell’intervento, il paziente viene tenuto sotto controllo in ospedale per un periodo che varia dai 10 ai 14 giorni.
Dopo l’intervento di gastrectomia totale, è frequente la perdita di peso, in quanto il senso di sazietà viene raggiunto più velocemente, viste le dimensioni dello stomaco.
Alimentazione dopo una gastrectomia totale
Per questo motivo è fondamentale modificare le proprie abitudini alimentari; la dieta dopo la gastrectomia totale è consigliata per:
- permettere una guarigione agevole dei tessuti operati;
- evitare la malnutrizione e il malassorbimento delle sostanze;
- integrare le carenze alimentari (a questo proposito si fa ricorso a integratori);
- permettere al tratto intestinale di svolgere le funzioni prima svolte dallo stomaco.
Per i motivi sopra descritti sarà dunque importante:
- masticare a lungo;
- consumare almeno 6 pasti al giorno;
- assumere almeno 1,5 litri d’acqua al giorno, possibilmente lontano dai pasti;
- mantenere la posizione eretta durante la discesa del bolo alimentare;
- consumare comunque frutta e verdura;
- assumere integratori per le carenze.
Dumping syndrome
Visto il nuovo assetto gastrointestinale, in alcuni pazienti è possibile che si verifichi la cosiddetta dumping syndrome, conosciuta anche come sindrome da svuotamento rapido, ovvero il passaggio troppo rapido del cibo che raggiunge in tempi brevi l’intestino tenue.
In questa condizione, dunque, viene a mancare un passaggio fondamentale del percorso gastrointestinale, quello relativo alla digestione nello stomaco.
La dumping syndrome si presenta con due manifestazioni sintomatologiche:
- la prima, chiamata anche precoce, generalmente dopo 30 minuti o un’ora dall’ingestione di pasti ricchi di zuccheri, con:
- crampi addominali;
- nausea;
- vomito;
- diarrea.
- la seconda, chiamata anche tardiva, invece, si presenta dopo 1 ora dall’ingestione, con:
- stanchezza;
- appetito;
- svenimento;
- sudorazione eccessiva;
- tachicardia;
- confusione.
La condizione si presenta alcuni mesi dopo l’intervento, persistendo anche per un anno: è molto importante, in questo caso, evitare cibi contenenti zucchero e seguire in maniera precisa la dieta prescritta.