Ecografia morfologica: a cosa serve, cosa vede, quando eseguirla e i suoi limiti
La morfologica è una procedura eseguita durante il secondo trimestre di gestazione per valutare la salute del feto.
L’ecografia morfologica
La morfologica è un esame sicuro e assolutamente non dannoso per la paziente, ma richiede una grande esperienza da parte dello specialista.
L’ecografia morfologica prevede l’utilizzo di una sonda ad ultrasuoni non dannosi per l’essere umano: grazie all’applicazione di un gel sul ventre della paziente la propagazione degli ultrasuoni è migliore, rendendo più accurata la visualizzazione.
L’ecografia morfologica è un esame eseguito tra la diciannovesima e la ventunesima settimana di gestazione, che permette di verificare il corretto sviluppo del feto e identificare eventuali anomalie.
Cosa si vede con la morfologica
La morfologica permette di valutare:
- le dimensioni del feto;
- il quantitativo di liquido amniotico;
- il cranio e il cuore del feto, in questa fase gestionale particolarmente visibili;
- la placenta;
- tutti gli organi del feto.
È uno dei controlli più importanti della gravidanza, insieme all’ecografia del primo trimestre, anche se non viene considerato un esame diagnostico, come l’amniocentesi e la villocentesi.
Grazie a dei valori di riferimento per le diverse fasi della gravidanza, con questo esame è possibile:
- stimare l’età gestazionale, in base alle dimensioni del feto e al momento in cui viene eseguita la procedura;
- valutare la posizione del feto e della placenta;
- conoscere il sesso del bambino;
- studiare il cordone ombelicale;
- identificare eventuali gravidanze multiple;
- eventuali malformazioni congenite del feto, che possono richiedere altri esami diagnostici.
L’individuazione di particolari patologie in maniera precoce permette di programmare il parto in strutture specificamente attrezzate.
Tra le ecografie risulta essere la più lunga, in quanto si pone di indagare le diverse parti anatomiche del feto, come:
- la testa, tra cui dimensioni del cranio e del cervello;
- gli arti, in particolar modo la lunghezza del femore e la presenza di mani e piedi;
- la colonna vertebrale, per l’identificazione prenatale di malformazioni del rachide;
- il torace, in particolare modo la funzionalità del cuore e il corretto sviluppo dei polmoni;
- l’addome, per valutare lo sviluppo dell’apparato gastrointestinale.
Cosa non si vede
L’ecografia morfologica, per quanto esame fondamentale nella valutazione della crescita del feto, presenta alcuni limiti.
Essendo un esame prescritto per l’identificazione di malformazioni importanti, non rileva le anomalie di piccole dimensioni.
Inoltre, la sua accuratezza è legata principalmente a:
- l’epoca gestazionale in cui viene eseguita;
- la qualità dello strumentario;
- il quantitativo del liquido amniotico;
- l’esperienza in materia dello specialista.
Oltre a ciò, nelle pazienti obese o in sovrappeso, la qualità delle immagini può essere più bassa, così come nel caso in cui sia presente un quantitativo elevato di liquido amniotico.