L’ernia iatale: tipologie, sintomi, dieta e percorso terapeutico
Per ernia iatale si intende la risalita di una parte dello stomaco dall’addome al torace, attraverso lo "z" esofageo, una piccola apertura del diaframma.
Questo importantissimo muscolo, che separa gli organi addominali da quelli toracici, si appiattisce e si abbassa per permettere la respirazione; al contrario, per l’espulsione dell’aria, si alza, comprimendo i polmoni.
Nei casi di ernia iatale, l’apertura del diaframma, lo iato diaframmatico esofageo, si allarga, causando lo spostamento dello stomaco verso il torace.
Prima di parlare dell’operazione, è necessario, ad ogni modo, illustrare brevemente le diverse tipologie di ernia.
L'ernia iatale
Si possono verificare tre tipi di ernia iatale:
- da scivolamento;
- rotazione;
- ernia mista.
L’ernia da scivolamento è la più comune e risulta caratterizzata dall’ingresso e dall’uscita costante dello stomaco dalla cavità toracica. Si manifesta soprattutto nelle persone obese.
L’ernia da rotazione, invece, vede il fondo dello stomaco intrappolato al lato dell’esofago.
L’ernia mista possiede le caratteristiche sia di quella da scivolamento che da rotazione, risultando, comunque, più rara.
I sintomi
In numerosi casi può essere asintomatica: i sintomi si manifestano quando oltre a questa condizione si verifica un reflusso gastroesofageo, con:
- rigurgito acido;
- nausea;
- gonfiore;
- bruciore di stomaco;
- alitosi (alito cattivo);
- eruttazione e meteorismo;
- disfagia (problemi di deglutizione).
Generalmente i sintomi tendono a risolversi con terapie farmacologiche, ma se dopo 3 settimane questi peggiorano e non si vedono miglioramenti di alcun tipo, è necessario consultare urgentemente lo specialista.
In particolare, la sintomatologia ingravescente prevede:
- peggioramento della disfagia;
- vomito con possibili tracce di sangue;
- dimagrimento;
- dolori alla bocca dello stomaco.
Ad ogni modo, il reflusso gastroesofageo può essere favorito dall’ernia iatale, ma non sempre queste due condizioni coesistono.
La dieta per l'ernia iatale
La dieta prevede la risoluzione della sintomatologia che la accompagna.
Viene prescritta una dieta in cui vengono consumati pasti piccoli e frequenti, rispettando l’apporto calorico giornaliero; nei casi di pazienti obesi, si consiglia di perdere peso e di evitare cibi come:
- caffè;
- alimenti grassi;
- spezie (soprattutto il peperoncino);
- cioccolato.
I fumatori dovrebbero smettere di fumare, in quanto il fumo irrita le pareti dello stomaco e peggiora i sintomi.
La cura per l'ernia iatale
Quando queste indicazioni non dovessero essere sufficienti, si ricorre a farmaci antiacidi o per il trattamento del reflusso gastroesofageo.
L'operazione in laparoscopia
L’ernia viene operata quando la dieta o le terapie farmacologiche non sortiscono alcun risultato o quando alla loro interruzione i sintomi dovessero ritornare.
L’intervento di Fundoplicatio, ossia l’intervento per l’ernia iatale viene effettuato con tecnica laparoscopica o robotica, in anestesia generale, sostituendo la chirurgia tradizionale che prevedeva lunghe incisioni nel torace e nell’addome.
Attraverso dei piccoli forellini per permettere l’accesso del laparoscopio e degli strumenti di lavoro, si riposiziona lo stomaco nella cavità addominale e si rimuove il sacco che contiene l’ernia, eventualmente rinforzando la zona con una rete biocompatibile.
Generalmente l’intervento si dimostra risolutivo della condizione, con un 10% di recidive, mostrando i propri benefici già all’indomani dell’operazione: in alcuni casi, il gonfiore e le eruttazioni potranno verificarsi per qualche tempo, tendendo alla risoluzione spontanea.
Nei 3 mesi successivi all’intervento sarà fondamentale evitare sforzi, che possono facilitare la riapertura dello iato diaframmatico esofageo, con conseguente risalita dello stomaco.